Trama:
Questo libro è un viaggio alla scoperta di Medellín, della sua storia, dei suoi quartieri, della sua gente e di quell'infinita umanità che l'autore ritrova negli incontri che hanno segnato indelebilmente la sua permanenza tra il 2017 e il 2019. Dal tassista di Aranjuez al ballerino del Parque Arví, dai venditori ambulanti del centro storico ai ragazzi della Tribuna Sur, dalla famiglia di Doña Alejandra della Comuna 13 alle persone conosciute lungo le strade di Antioquia e dell'Eje Cafetero, fino ad arrivare a René Higuita e a un grande amore. Tanti racconti narrati dalla viva voce dei protagonisti ma anche leggende, arte, musica, sport, costume e letteratura. Un testo che svela la vera anima di Medellín, sognatrice, romantica e sempre capace di ammaliare con i colori e con i profumi della sua eterna primavera.
Recensione:
Alessio D'Addazio ci offre un'esperienza immersiva, un vero viaggio racchiuso nella comodità di un libro. "Medallo" da subito cattura per la sua esposizione chiara e fluente, confidando al lettore che il rapporto tra la città di Medellín e l'autore nasce per caso, con un sapore quasi di predestinazione. Non solo le persone, anche i luoghi possono chiamarci e condurci infine a loro.
Incuriositi e stuzzicati ci troviamo ad esplorare i capitoli che mostrano grande cura espositiva, conoscenza, vero amore e passione verso questa città e non solo.
L'autore non disdegna cenni di storia antica, unita a resoconti senza omissioni della difficile situazione vissuta negli anni. L'eterna primavera che diviene l'eterna guerra, con le azioni dal cartello della droga forse più famigerato al mondo. Violenza che tocca corde profonde dell'animo, soprattutto quando episodi terribili sono raccontati dalla voce di chi li ha vissuti e all'autore li ha raccontati. La naturalezza dei resoconti, l'accettazione pragmatica di ciò che è accaduto, spiazza, lascia interdetti, finché la comprensione ci illumina: è un atteggiamento necessario per sopravvivere, per continuare a vivere, per trovare una speranza in un domani migliore. E difatti le cose oggi sono diverse, Medellín non è un paradiso, forse non lo sarà mai, ma c'è grande differenza, si vive meglio e di questo possiamo solo essere lieti.
Impossibile non fare paragoni tra la vita qui, la nostra che conosciamo e spesso subiamo coi suoi ritmi folli, e la diversità di affrontare la giornata lì con tante difficoltà ma anche gioia, pazienza, e tempo. "Medallo" racconta al lettore le meraviglie dei luoghi e la forza della gente: persone laboriose, solari, accoglienti. Salutano con cortesia, non disdegnano di regalare sorrisi e dispensare racconti. Alessio D'Addazio con la sua narrazione in prima persona non ha bisogno di romanzare per coinvolgere, basta la sua viva esperienza. Il suo entusiasmo diviene il nostro e la città ci si dispiega nella mente coi suoi colori, i suoi profumi, la sua prorompente vitalità.
Uno scritto che è esaustivo in una confezione che manifesta capacità di sintesi, di raccontare il giusto tralasciando il superfluo, per offrire un libro snello, una lettura leggera di pagine, ma ricca di contenuti.
Medellín e la Colombia si fondono con l'amore puro che prova verso la città Alessio D'Addazio, che riesce a fare innamorare un po' anche noi.
Perfetto per chi ama viaggiare, anche solo con la mente, "Medallo" non mancherà di stupire. Dedicato ai lettori che vogliono informarsi, conoscere, esplorare realtà diverse.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
A volte non si può spiegare tutto usando solo la lucida ragione, ci sono delle cose che vanno al di là di tutto questo.
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