Casa Editrice: Indipendente - 161 pagine
Formati disponibili: ebook
Genere: Poesia
Trama:
Un'avvincente tellingstory che ti accompagnerà nel mezzo del terzo millennio, con i suoi umori e le sue sensazioni, a volte catastrofiche o isteriche. Magari speciali o "spaziali".
E nuove distrazioni che potrebbero portarti a una nuova storia d'amore, forse. Intanto ti guardi intorno, tenendo gli occhi sempre spalancati.
Camminando frettolosamente per strada, a fianco del collega d'ufficio o preparando un piatto dal sapore antico: è sempre questione di incontri e contatti.
Magari ti capiterà tra le mani un bigliettino da visita, caduto dalla tasca del fedele trolley, status-symbol di questi tempi. L'imbarazzo è forte, usarlo o lasciarlo in un cassetto? 11 capitoli, molte situazioni che potresti vivere appena girato l'angolo della strada, ricordando di tenere semplicemente il sorriso sulle labbra.
Recensione:
Ci inoltriamo in pieno terzo millennio, attraverso il linguaggio poetico di Gianlubodai, che usa i versi, le parole, le frasi, con cui fotografa il nostro vivere, in una società e in un tempo in cui i "contatti" con le persone, le cose, i luoghi sono sempre meno naturali e sempre più "maldestri".
E' innegabile una certa amarezza, uno sguardo critico, spesso infastidito da parte dell'autore che in modo diretto, non risparmia i propri giudizi.
Tante immagini, tante scene, tanti protagonisti si susseguono pagina dopo pagina, sempre ben descritti e rappresentati, con schiettezza e senza sconti.
Sì perché la capacità descrittiva è la principale peculiarità dell'opera, che si tratti di persone, animali, paesaggi, oggetti o sentimenti, subito si presentano in tutto il loro essere.
Il messaggio di ogni composizione è chiaro, il poeta non nasconde né edulcora nulla, la struttura del profondo e quella di superficie coincidono.
E' molto interessante la scelta del lessico, la semplicità è la formula decisa per assecondare la schiettezza della raccolta: termini correnti, nulla di ricercato, tanto meno di aulico. La stessa costruzione della frase è essenziale, come se si volesse renderla veloce e tagliente.
In un'epoca in cui le informazioni sono rapide come non mai, possiamo definire l'approccio di Gianlubodai "da terzo millennio".
Ritmo incalzante, sempre in avanti, il tempo corre e le parole con lui. Il momento riflessivo è rimandato alla fine del libro; infatti bisogna leggerlo tutto d'un fiato, senza pause, solo così si percepisce il messaggio e si penetra nel mondo dell'autore.
L'estrema semplicità, è una via artistica precisa, ma, forse, è anche un limite dell'opera; la povertà lessicale mina l'incisività e il profilo artistico dell'opera e smorza il ritmo dei versi; in alcuni passi, un po' più di eleganza avrebbe sostenuto meglio i contenuti, ma queste sono scelte artistiche dell'autore e come tali, molto personali.
Piacevole, invece, la forma, i versi sono cesellati su schemi metrici da prosa, ma mantengono la musicalità tipica della poesia; anche l'impaginazione e la copertina sono molto apprezzabili.
(Paolo Tognola)
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