Casa Editrice: Altromondo Editore - 752 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Fantascienza
Trama:
Il ritrovamento di un arcaico testo porta a una scoperta così sensazionale da retrodatare la nascita della civiltà a molti millenni prima rispetto a quella assunta dalla dottrina ufficiale e che inquadrerebbe a circa seimila anni fa la formazione in Mesopotamia e nell'antico Egitto delle prime città-stato. Ma il vero mistero che gravita intorno al manoscritto si rivela poi essere non tanto la sua datazione, quanto piuttosto l'orribile verità che, una volta tradotto, avrebbe svelato. Una verità capace di far tremare da cima a fondo le fondamenta del mondo stesso. Nasce così il progetto Genesi, guidato dal professor Mario Bellini e dall'astrobiologa Giulia Ripamonti, impegnato in una corsa contro il tempo nella disperata ricerca dell'unico oggetto che possa fermare la terrificante carneficina che sta per abbattersi sull'intero genere umano.
Recensione:
Un libro che per l'aspetto intimidisce: spesso, ingombrante e non proprio comodo da tenere in mano, finanche costoso. Al momento disponibile solo in formato cartaceo che, stando così le cose, non invoglia a comprarlo. Normale che, vedendolo, un lettore si possa domandare: perché spendere 30 euro di fronte ad un'opera prima di un autore sconosciuto?
Una buona risposta a questa domanda è che la storia è avvincente: un fantathriller di tensione, azione, dove tante domande si incastrano in avvenimenti straordinari. "La verità. Il ciclo dell'eterna fine" è un romanzo che mescola con sapienza e dinamismo fatti verificabili nei testi di storia e nei testi biblici, alla fantasia dell'autore che, partendo da radici reali, crea un'impalcatura accattivante e sensazionale.
La scrittura di Cenicola è curata, attenta, dettagliata, ma comunque scorrevole, anche se non permette una lettura particolarmente veloce. Porta avanti la sua trama incuriosendo, facendo sì che si svolga in un tempo presente breve, brevissimo, se considerata la lunghezza del testo, con alcuni salti nel passato più o meno prossimo. Nella storia ogni tanto possiamo imbatterci in note chiarificatrici che forniscono ulteriori elementi a chi ama approfondire. Non sono importanti per comprendere l'andamento della trama, ma certo sono una bella prova delle tante stranezze delle quali il nostro mondo è farcito. Apprezzo la scelta di inserirle direttamente a piè di pagina, senza ammassarle tutte alla fine. Più semplici da trovare e immediate.
I personaggi sono creati con cura, descritti con profondità, sia che appartengano al mondo tangibile che a quello puramente creativo di Cenicola. Hanno una loro psicologia, caratteri e modi di agire unici. Ci offrono i loro pensieri, le loro paure come anche le speranze e le decisioni. Non sarà difficile trovare uno o più di loro con i quali instaurare un tranfert narrativo, portando così ad un livello maggiore l'esperienza letteraria.
La narrazione procede limpida, con un buon ritmo che raggiunge culmini sostenuti alternandosi a momenti più riflessivi, ma decisamente non morti. Viene però naturale il dubbio che ci sia troppo per un solo libro, fa temere l'effetto minestrone. Anche se bisogna ammettere che l'impianto tiene, l'autore riesce a non perdersi, portando avanti un'impalcatura con una sua coerenza. "La verità. Il ciclo dell'eterna fine" è un percorso stuzzicante, denso di ostacoli, ricco di sorprese, brividi e ricerca. C'è un oggetto misterioso da trovare, lasciti da interpretare e pericoli da superare. E' un viaggio di comprensione e miglioramento da fare con coraggio, reso in una chiave avventurosa. Ricalca la concezione delle opere di Rollins che posseggono una base scientifica per condurre nel pieno di un'azione che, ci auguriamo, resti confinata nella creatività di chi scrive, mentre incubi e percezioni extracorporee sono impronte di lovecraftiana memoria. L'autore è certamente un lettore, che ha assunto tratti di grandi nomi creando un suo stile e mantenendo una sua unicità.
Non mancano, nell'opera, momenti per meditare, proposti già da subito, ad esempio quando il professor Bellini si interroga se divulgare al mondo la scoperta che ha fatto. Come potrà reagire la massa di fronte alla novità sconvolgente? Ci si auspica che prevalga la maturità, l'unione e la voglia di modificare un destino segnato, lavorando di comune accordo, ma forse è una speranza utopica. La paura è un motore potente, e troppi interessi in ballo possono intralciare anche deliberatamente, non solo inconsciamente.
Tanti misteri si inseriscono in questo stupefacente romanzo, da leggere con mente aperta, per evadere, senza cercare tra le pagine verità granitiche, sebbene la verità lo titoli. Non vi è nulla di offensivo e se qualcuno di fronte a qualche interpretazione si troverà a storcere il naso, non dimenticate che l'intento dell'autore non è urtare la sensibilità, ma intrattenere, e ci riesce benissimo. Con intelligenza, delicatezza e al contempo potenza narrativa.
Alla fine ci si dimentica delle dimensioni del libro, persi nelle pagine e nei capitoli che divengono compagni deliziosi.
La verità da qualche parte c'è. Forse un giorno saremo pronti per conoscerla, o magari mai. La troveremo sepolta sotto la sabbia, rinchiusa in un oggetto, tra le stelle, là fuori da qualche parte o forse semplicemente dentro di noi, in paziente attesa di un nostro risveglio consapevole.
Questo lo scopriremo solo vivendo, per il momento godetevi "La verità. Il ciclo dell'eterna fine".
L'avventura ha inizio.
(Tatiana Vanini)