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La scelta di Destino
di Brunello Castellani

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    Casa Editrice: Diadema Edizioni - 340 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Romanzo storico

    Trama:
    Un romanzo complesso quello di Brunello Castellani, che inizia la mattina del 3 febbraio 1944, quando Destino parte dall'Appennino umbro per andare a combattere per la Repubblica di Salò. Al ritorno incontra un monaco che lo avvia alla conoscenza e lo aiuta a superare la colpa che si porta dentro. Per riscattarsi sceglie di seguire le tracce di due gruppi di deportati presi la mattina della sua partenza. Sono i Triangoli rossi dell'Appennino, nati nelle stesse terre e catturati dai nazifascisti a 1200 chilometri di distanza. Alcuni nei paesi della montagna di Foligno, altri in fondo alla miniera di Montrouge, in Francia, dove sono emigrati. Finiscono, quasi tutti, nei campi di concentramento dove gli scienziati di Hitler preparano le armi segrete per ribaltare le sorti del conflitto. Lavorano in condizioni di schiavitù e pochi tornano a casa. Mentre l'Italia rifiuta di fare i conti con le proprie responsabilità, Destino attraversa la notte del Novecento e pratica la cura della memoria contro l'oblio e i nuovi volti dell'odio. Fino all'ultimo viaggio a Gualdo Tadino dove assiste al ritorno a casa di una giovane donna, diventata importante nel Paese dove il nonno Tommaso, minatore ucciso dal lager, è emigrato quasi un secolo prima. Un'opera ambiziosa, sensibile, di estrema perizia storica e narrativa, dove l'autore unisce una ricostruzione rigorosa degli avvenimenti realmente accaduti, alla finzione funzionale del romanzo, alle impressioni e considerazioni sulle vicende italiane a partire dalla fine Seconda Guerra Mondiale in poi.

    Recensione:
    Un romanzo storico di fascino, che appassiona: "La scelta di Destino" è un cammino dove la storia è presente e ben descritta, ma lascia i riflettori puntati sui veri protagonisti, cioè i racconti delle vite che nell'opera sono contenute.
    Castellani ha una penna meravigliosa, delicata e scorrevole dove serve, forte, immersiva quando è necessario, sempre chiara e limpida, permette di entrare nella narrazione con mente e cuore.
    Destino ci accompagna in un percorso che, tramite lui, filtra e passa al lettore. Il ragazzo imparerà, mediterà sui suoi errori, li espierà e crescerà, e noi con lui, grazie alla concezione di questo scritto che è formativa, informativa, costruttiva e anche riflessiva.
    In un ritmo dinamico, che stuzzica l'interesse spingendo sulle corde dell'emozione, l'autore ci avvolge in un tono informale, mai ampolloso, curato in ogni parte, approfondito. Lasciarsi andare alle parole è un attimo, vivere mentalmente le scene descritte è naturale.
    Definire "personaggi" le figure che incontriamo nel libro è riduttivo. Sono persone vere, reali, storiche, note e meno note, sconosciute, tridimensionali. Abbandonano le pagine e lo stato di inchiostro e carta per mettersi al nostro fianco e raccontarsi.
    I sentimenti, i sogni e le speranze, il cambiamento improvviso nella crudeltà della guerra e nell'orrore che questa porta con sé, non ci permettono di restare impassibili fruitori della storia. Percepiamo il periodo storico narrato, ne sentiamo le difficoltà e vi partecipiamo. Tanti gli spunti di riflessione, i momenti per soffermarsi e pensare, per ricordare attraverso lo scritto quello che non è più, che non abbiamo vissuto ma riscopriamo, come se "La scelta di Destino" fosse la nostra personale macchina del tempo. E' uno scrigno di voci questo libro, che attraversa il periodo buio del '900 per restituircelo vibrante e comprensibile.
    Adatto a tutti, una lettura quasi doverosa per onorare le vite di chi ci è passato, per cercare di non ripetere gli errori commessi, uscendone migliorati una volta terminato il libro.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    Ero figlio di quella montagna che rende aspri anche i sentimenti. Ero giovane e avevo fretta di essere altrove.

    Quando siamo giovani ci sembra che ogni cosa sia destinata a durare per sempre. Dobbiamo avvicinarci alla morte per sentire il tempo come un bene raro, al punto da non riuscire più a dissiparlo senza rimpianto.

    Molte sono le cose meravigliose e tremende ma nessuna più meravigliosa e tremenda dell'uomo.

    Se fossimo capaci di fare sempre la cosa giusta avremmo il paradiso in terra, invece possiamo solo rimetterci sulla strada giusta quando abbiamo imboccato quella sbagliata, rialzarci quando siamo caduti.

    Anche per coloro che pensano che Dio è morto non tutto è possibile.



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