Genere: Gialli

Trama:
Nel salotto dei Morley, sotto l'albero di Natale i bambini si divertono rumorosamente con i giochi appena ricevuti in dono, mentre gli adulti si scambiano auguri e regali. Questo quadretto idilliaco nasconde però rancori e gelosie che non tardano a emergere. Una lettera anonima porta lo scompiglio fra i presenti e quando poi si scopre un cadavere, apparentemente pugnalato alle spalle, nel cimitero della chiesa, tutti o quasi sembrano certi che il colpevole sia la bella e sfuggente Anne Denham. Incaricato delle indagini è il detective Steel di Scotland Yard, mentre il giovane Giles Ware, segretamente innamorato di Anne, conduce una propria ricerca parallela. Fra vecchie pettegole, amori impossibili, un'eredità che viene da lontano, figure enigmatiche e una misteriosa Croce Scarlatta, La morte bussa a Natale tiene il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Recensione:
Un romanzo intrigante, "La morte bussa a Natale" unisce alla tradizione del giallo classico all'inglese un insolito dinamismo, che si percepisce dalla grande mobilità dei personaggi all'interno della storia.
Usando una metafora, trovo azzeccato paragonare quest'opera ad un tappeto prezioso: all'inizio i tanti personaggi e le loro storie sembrano le frange, slegate e libere, ma continuando a guardare (e nel caso specifico a leggere) ecco che le frange si uniscono, si legano, dando vita ad un disegno via via sempre più complesso ed articolato.
Tutto comincia nelle festività natalizie, in un casa importante, dove sotto l'albero ci sono i regali e le vite che a breve diventeranno storia, mistero e suspense.
Si può pensare che le scene resteranno all'interno delle mura casalinghe, o al più si sposteranno per le vie del villaggio, ma no, Hume rende le sue figure attive, raminghe. In poco tempo, subito dopo il delitto che in un giallo non può mancare, è come se lo starter avesse lasciato partire il colpo: sarà un continuo correre per strade, città, su treni, cavalli, auto, carrozze e natanti. Ci sarà chi fugge, chi appare, chi si nasconde e chi viene rapito o tenuto nascosto.
"La morte bussa a Natale" non si basa tanto sull'atmosfera, quanto sull'umanità che racconta, in quello che diviene sempre più intrigo internazionale. Il delitto è la punta dell'iceberg di una serie di crimini ad incastro, nel quale una malefatta ne richiama un'altra e così avanti lungo una scia temporale di anni e che tocca due generazioni. Pare proprio che le colpe dei padri si estenderanno ai figli, e un'amicizia di trasformerà in una serie di tragedie e truffe.
I personaggi sono tutti ugualmente importanti e fondamentali, non solo gli evidenti protagonisti. Profondi, caratterizzati con attenzione, è impossibile incasellarli a primo impatto. Vanno conosciuti, esplorati, ascoltati. Tante maschere ci vengono mostrate: c'è chi, buono e accudente, si rivelerà un mascalzone; ci sono manigoldi che metteranno in luce lati gentili e dolci; avremo anche il piacere di leggere di ragazze che hanno bisogno di aiuto, ma anche di essere capaci di salvare in maniera attiva, istintiva, propositiva, quasi maschile se vogliano.
Un ritmo in crescendo per sorprese che incalzano, mentre le rivelazioni che assorbiamo continuano a mutare le carte in tavola, e a distribuire il ruolo del colpevole tra tanti possibili candidati.
"La morte bussa a Natale" è un giallo incalzante, intrigante, che non conosce riposo, mentre fino all'ultimissima pagina ci chiediamo chi ha inferto il colpo mortale alla vittima, in modo tanto vigliacco e freddo.
Genitori e figli, fratelli e amori che nascono, furti, debiti, sangue e un inseguimento tra i flutti che è pura adrenalina. C'è tutto questo nel romanzo, espresso con attenzione e capacità descrittiva, per un libro che romanza la vita e ce ne offre tutte le sfaccettature.
(Tatiana Vanini)

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