Casa Editrice: Libromania - 218 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Il corpo del miliardario Fredrick Ivanov Thompson viene rinvenuto nel suo appartamento di Mayfair a Londra. La scena del delitto non lascia dubbi, si tratta di un omicidio rituale. Probabilmente opera di un serial killer pronto a colpire ancora. Fatto ancora più inquietante è che l'assassinio era stato descritto dettagliatamente in un compito consegnato a Mark Forks, professore presso la Queen High School, nei sobborghi della capitale inglese. Le indagini su studenti e personale della scuola e le perizie calligrafiche per individuare l'autore del compito, però, non portano a nulla. L'assassino non tarda a colpire una seconda e una terza volta e, mentre la tensione e la paura in città crescono di ora in ora, le indagini finiscono in un vicolo cieco dopo l'altro. Chi è l'assassino senza volto e perché uccide? Come riesce a eludere la sorveglianza delle telecamere onnipresenti in città e tenere in scacco il detective Scott e tutta Scotland Yard? Un thriller dal respiro internazionale che in un crescendo di terrore, suspense e colpi di scena tiene il lettore col fiato sospeso fino all'ultima incredibile rivelazione.
Recensione:
"L'assassino senza volto" è il primo thriller di Alessandro Lucino ed è, a mio avviso, il frutto spontaneo di una progressiva evoluzione degli stili narrativi, condizionati inevitabilmente dalla formazione culturale dei giovani autori, sempre più fruitori di prodotti cinematografici e serial televisivi, nonché videogame ad essi ispirati.
Quello che però ho avvertito nel lavoro dell'Autore è una matrice forte al punto da essere eccessiva e condizionare a tratti l'esperienza di lettura.
Non mi diverte scrivere recensioni negative, purtroppo questo romanzo non è riuscito né a convincermi né a coinvolgermi.
Ho letto alcune recensioni entusiastiche, sicuramente lusinghiere per un giovane autore che si aspetta complimenti e incoraggiamenti, non certo critiche, con il rischio di alimentare in un caso vanagloria oppure, nell'altro, tormento.
Ho affermato, in altre occasioni, che prima di tutto devo essere onesta sia verso me stessa come lettrice e poi verso l'autore, per cui non me ne voglia Alessandro, di cui ho apprezzato l'impegno e la meticolosità nel documentarsi.
L'ambientazione londinese, il riferimento a Whitechapel, il quartiere di Jack lo Squartatore, è quella più adeguata per un thriller basato sulla ricerca di un serial killer, peccato che
la suspense e l'angoscia che il lettore dovrebbe provare leggendo alcune scene, non dovrebbe essere descritta ma si dovrebbe percepire dal testo, cosa che non succede.
La narrazione risulta piatta, la trama è poco originale, strizza l'occhio ad altri libri, serie tv (forse ne ho letti e visti troppi), la caratterizzazione dei personaggi è pressoché inesistente, mancano di spessore, si esprimono tutti allo stesso modo attraverso dialoghi scarni, asciutti e schematici tipici di un videogioco.
A fare da contraltare ci sono però alcune descrizioni eccessivamente particolareggiate e non funzionali all'economia del narrato, come ad esempio la spiegazione scientifica del medico legale o la descrizione dell'arredamento di un alloggio, l'utilizzo frequente dell'iperbole (numero sconsiderato/gigantesca bandiera/quantità indescrivibile/maestoso corteo/uno degli omicidi più sconvolgenti) e di alcuni termini impropri (omicidio doloso/dando fuoco contro i presenti./commissionato ai miei studenti un tema/cercando di afferrargli le spalle per non farlo smottare a terra/altezza statuaria).
Qualche spiegazione viene data, ma danno l'impressione di essere informazioni che non hanno un vero e proprio ruolo nella storia se non essere fini alla trama, un affastellarsi di eventi che servono all'Autore per arrivare al colpo di scena finale, abbastanza telefonato, tra l'altro...
Confesso che, dopo aver letto la presentazione, mi aspettavo di più ma forse sono eccessivamente esigente, poi Alessandro è giovane e, se scrivere è il suo sogno, sono certa che troverà la strada giusta per realizzarlo nel migliore dei modi.
(Luisa Debenedetti)
Citazioni da questo libro:
"Volente o nolente, era cominciato un nuovo giorno. L'ennesimo. Un nuovo giorno di un'esistenza senza senso, legata ai fantasmi del passato."
"Sapeva che provocare equivaleva a emergere. Avere una copertina su un quotidiano, o essere protagonista di una notizia, aumentava la sua popolarità, oltre che la sua autostima. La fama gli interessava alla stregua del denaro, due ossessioni che lo perseguitavano fin dai primi anni della sua vita."
"Come ci si sente a essere impotenti, signor Bill? Come ci si sente a non aver via di scampo? È una bella sensazione, vero? Ho voluto fargliela provare, così, anche lei, può capire quello che provano le persone al suo cospetto. Poveri innocenti costretti a subire ingiustizie per via dei suoi giochi di potere."