Casa Editrice: Newton Compton Editori - 384 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Un lussuosissimo hotel ad alta quota sulle Alpi svizzere è l'ultimo posto in cui Elin Warner vorrebbe trovarsi. Ma si è presa una pausa dal lavoro di detective, e così, quando riceve di punto in bianco l'invito a festeggiare il fidanzamento del fratello, non ha altra scelta che accettare. Arrivata nel bel mezzo di una tempesta violentissima, Elin si sente subito nervosa: l'atteggiamento di suo fratello Isaac le sembra strano e c'è qualcosa in quell'hotel, completamente isolato, che le dà i brividi. Forse ha a che vedere con il fatto che prima della ristrutturazione fosse stato un sanatorio abbandonato... Quando, la mattina dopo, gli invitati scoprono che Laure, la promessa sposa, è scomparsa senza lasciare traccia, il disagio di Elin cresce, mettendola davanti a domande che non avrebbe mai voluto porsi. Suo fratello ha qualcosa a che fare con la sparizione della fidanzata? La neve caduta blocca l'accesso all'hotel e il panico comincia a diffondersi tra gli ospiti. Nessuno si è ancora reso conto che un'altra donna è scomparsa. Ed è l'unica che avrebbe potuto avvertirli del pericolo...
Recensione:
Un thriller avvincente, con una tensione intensa, deliziosa, immerso in un'atmosfera da brividi: "Il sanatorio" una volta cominciato diviene malia, un turbine che cattura e non lascia più.
Sarah Pearse ha una scrittura scorrevole, e nei primi capitoli imbastisce una serie di cenni, volutamente lacunosi, per catturare l'attenzione. Da qui si dipana una trama alla Shining, ma senza soprannaturale, tutta realistica, da incubo: un enorme e moderno hotel tra le montagne, una tempesta di neve, pochi ospiti e la morte pronta a calare la falce, all'improvviso, senza lasciare via di scampo.
Si potrebbe obiettare che in tutto ciò vi sia scarsa innovazione. Vero, ma di nuovo c'è il labirinto di bugie, depistaggi, sparizioni, vicoli ciechi e sospetti che porta il lettore a dubitare di ogni persona presente, perfino della protagonista, che dimostra una fragilità psicologica preoccupante. Messa sotto pressione reggerà?
Nei capitoli si innesca un congegno accurato, creato e descritto in modo sublime, per generare sensazione, emozione, smarrimento. Tra le pagine, mentre esploriamo la trama, ci interroghiamo se esistano luoghi cattivi o, invece, ci siano solo persone cattive. La risposta arriverà, e non sarà affatto semplice: i fattori in causa sono più di due, affondano le radici nella colpa, nella prese di coscienza e nelle relazioni di potere che si instaurano all'interno delle famiglie in particolare e tra uomini e donne in generale. Sarà illuminante apprendere la conclusione alla quale l'autrice giunge, affatto scontata, non banale, profonda: se saremo capaci di onestà potremo solo ammetterne l'evidenza.
I personaggi sono descritti con cura, tridimensionali, bucano le pagine e sono difficili da inquadrare a primo impatto. Le occasioni per cambiare idea su di loro non mancheranno, seguendo le parole che, volutamente, condurranno in errore. Su tutti, a ragione, spicca la protagonista Elin: una tragedia nel suo passato ha complicato i rapporti coi genitori ed il fratello; un caso sul quale indagava in Inghilterra ha compromesso la sua carriera, forse non ha nemmeno più un lavoro; tensioni e incomprensioni fanno vacillare la sua storia d'amore. Quando arriva in Svizzera, a Crans-Montana, vorrebbe fuggire all'istante. In questo caos di emozioni non ha certo bisogno di buttarsi in un sanguinoso mistero... o forse no?
Seguire Elin nella storia è avvincente. Da un lato ci preoccupiamo per lei, dall'altro la vorremmo più decisa, meno insicura. La suspense permea ogni pagina e quando ci sembra di aver afferrato saldamente il bandolo della matassa ecco che invece ci ritroviamo con un filo mozzato. Ritmo, sorprese, dinamicità e una miscela di passato e presente, rendono "Il sanatorio" un thriller esplosivo.
Nelle pagine c'è azione che diviene riflessione, permettendo al lettore di considerare quanto gli eventi irrisolti, mai compresi fino in fondo o accettati, segnino il nostro percorso presente. Il romanzo è un monito a non chiudere gli occhi, a non voltare la testa da un'altra parte di fronte alle cose scomode, dolorose, difficili, perché altrimenti, queste ci soffocheranno, impedendoci di andare avanti, di imbastire il futuro che meritiamo. Alla fine tutto dipende da noi: ad un silenzio ostinato è meglio un grido liberatorio. "Il sanatorio" i più oscuri segreti suoi e dei suoi personaggi verranno svelati poi, ci saluterà con un ultimo brivido, che è insieme promessa di ritorno e nuova minaccia...
Una lettura per chi vuole adrenalina e profondità.
Consigliato.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Scavare nel passato, soprattutto in un posto come questo, la farà diventare matta.
A differenza della rabbia passionale, che brucia, una collera fredda e tagliente non può consumarsi da sola.