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Il dono di Siba
di Valerio Cattini

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    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 605 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Fantasy

    Trama:
    La sparizione del Dono di Siba, un potente artefatto magico donato dagli dei agli uomini quasi due millenni fa, espone i popoli di Borea ad una misteriosa minaccia. Il Magister Ruimos, mago a capo del secolare Ordine dei Celesti, dovrà impiegare tutte le proprie energie per individuare e combattere le forze avverse all'Alleanza, mentre vecchi ed inaspettati alleati si offriranno di aiutarlo nel tentativo di riappropriarsi del manufatto rubato, dotato di un potere magico talmente grande da minacciare l'esistenza stessa degli stati alleati. A Sabael invece, il fortino posto a difesa dei confini meridionali del continente è protagonista di lotte intestine, e soprattutto il capitano viresiano Emmerik ravvisa i primi segni della minaccia incombente proveniente da Sud, dove un nuovo Signore della Guerra sembra aver radunato sotto un unica bandiera le sterminate tribù degli orchi del Konrag, assoggettando in breve tempo i regni degli uomini a Sud del fiume Rhaal. L'Alleanza dovrà nuovamente fronteggiare quello che si profila essere un nuovo tentativo di invasione delle proprie terre, ed in molti temono che dietro la guerra che sta sconquassando il continente di Ore possa esserci in realtà la mente dello storico nemico di Borea, l'impero Ewanghen, dominato dal sanguinario elfo scuro Irieu. Bardas di Kalima, il mago guerriero al soldo degli oligarchi di Klash'n, verrà costretto a compiere una scelta decisiva per le sue sorti: accettare l'imposizione di un ordine divino, oppure porre per sempre fine alla sua stessa vita millenaria. Tra battaglie, avventure e combattimenti magici, gli uomini saranno chiamati a forgiare il proprio destino.

    Recensione:
    Primo capitolo di quella che si prospetta essere una saga, "Il dono di Siba e le stirpi degli Arkaadi", ha inizialmente il compito di introdurre un mondo nuovo, con le sue genti, le sue caratteristiche, le tensioni e i personaggi. Una dimensione nel quale il lettore dovrà muoversi, che nei fantasy è una vera costruzione, un'impalcatura che deve essere solida, ma rischia nell'immediatezza di essere travolgente.
    Valerio Cattini correda il suo romanzo di mappe e di compendi, che si possono trovare al termine della storia, esaustivi e completi nei dettagli.
    C'è chi ama avere a disposizione queste informazioni e chi, invece, preferisce fruirle in modo più naturale, a stadi che vanno di pari passo con la storia, dando al nuovo universo il tempo di dispiegarsi di fronte agli occhi stupiti che seguono le parole.
    La prima cosa, la regola cardine che assoggetta i romanzi di ogni genere, è catturare l'interesse del lettore, calamitarne l'attenzione e svegliarne la curiosità. Le prime pagine sono per questo fondamentali.
    La scrittura di Cattini è corretta, eloquente ma ridondante.
    Le descrizioni che ci troviamo davanti sono eccessivamente precise e puntigliose, imbrigliano l'immaginazione del lettore e gli impediscono di inserire la propria creatività. I dialoghi lunghi, che in sostanza di cose davvero importanti e fondamentali dicono poco e che si potevano restringere in meno righe, danno il senso di personaggi innamorati della propria voce. Tutto questo spezza il ritmo della narrazione, la trama procede con un ritmo blando. Il che è un peccato, perché nel romanzo c'è pericolo, rischio, un cerchio che si sta preparando a chiudersi, un assedio di forze che promette conflitti e tensioni. E' un mondo di magia e di guerra, di dubbi e schieramenti ricco davvero di fascino e coinvolgimento.
    Anche nelle scene di azione, nelle battaglie - che non mancano e sono ben presenti - le descrizioni minuziose entrano in contrasto con la concitazione del momento e ne diminuiscono la tensione.
    I personaggi sono caratteristici, tipici dell'universo fantasy: eroici e indomiti, delicati e potenti, a volte in conflitto con loro stessi e con gli ordini che sono chiamati ad obbedire. Gli dei si immischiano delle terrene faccende e la varie razze si schierano come alleati o come nemici implacabili, tesi alla conquista e alla realizzazione delle proprie brame. C'è chi difende e chi attacca, il buio, la luce e la zona grigia che lascia spazio a incertezze e domande. A loro ci si affeziona ed è possibile seguirli con partecipazione, c'è interesse nel vedere come le cose si evolveranno.
    "Il dono di Siba" ha una chiusura che coincide con un cambio di bandiera, una situazione critica che promette nuovi scontri e capovolgimenti. Di certo non conclusivo è la promessa dell'autore a un prosieguo.
    La storia c'è, è piacevole ed intrigante, mi sento comunque di consigliare all'autore, per il prossimo capitolo, di limitare le parole, costruendo periodi più snelli che renderanno la lettura più agile ed attrattiva. Le descrizioni vanno bene, sono necessarie, ma possono essere meno dettagliate: ai fini della trama non importa la sfumatura del legno in un tavolo, o conoscere precisamente come è composta l'armatura di un nemico che sta incalzando.
    Un'opera prima con una buona base, con potenzialità e percentuale di miglioramento.
    (Tatiana Vanini)



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