Genere: Narrativa

Trama:
Il signor E. ha un problema: che sogna, ma non può saperlo. E quando si sveglia, continua a sognare - ma non può saperlo. Fra le mille e mille immagini scatenate dalle sue visioni notturne, comincia a delinearsi un'idea di base, un chi, e tanti perché: treni diretti al limite del mondo conosciuto, tigri dai denti a sciabola; cosa ci fa il Taj Mahal in Egitto? ...Il tempo di domandarlo, e un'altra corsa è già avviata, c'è un'altra realtà in cui precipitare, un altro sogno, quel baratro di paure e desideri che non può più scegliere di non vedere. Una menzogna, una chimera saggiamente sofisticata - o una verità nuda, semplice, incapace di essere imperfetta. Una discesa labirintica nei mondi interiori di un individuo attraverso una scrittura informale, visionaria e a tratti sregolata che rivela lo stile di un sorprendente giovane autore.

Recensione:
Che strano libro è "Fuga a cinque voci", una trama onirica, composta da sogni che sono storie capaci di reggersi benissimo in piedi da sole, unite da un filo conduttore unico, con un'allegoria di personaggi che si ripetono dando vita ad un viaggio.
La scrittura di Valerio Dalla Ragione è un'alternanza fluida di confortevole parlato e complessità, una miscela di espressioni chiare e semplici, di immediata assunzione e altre più elevate, che meritano attenzione e tempo. All'inizio il romanzo appare alieno, scomodo, confuso: sensazioni proprie del sogno dove ritroviamo elementi noti ed altri stravaganti, insensati, che esulano e fuggono da qualunque logica. Il lettore prova sulla propria pelle lo sconcerto e lo stordimento del protagonista E. Così comincia un percorso che porterà il soggetto principale a una sempre maggiore consapevolezza e, per chi si ritrova l'opera tra le mani, una caduta nella storia sempre più naturale e piacevole, facendo nascere la curiosità.
C'è fantasia nella narrazione, attenzione alla costruzione, unicità nell'atto creativo che trova una sua precisa collocazione nelle pagine finali, dove l'autore ci racconta, ad esperienza letteraria compiuta, come essa sia nata.
"Fuga a cinque voci" è uno scritto da assorbire inizialmente con calma. Se si parte "a bomba" si finisce col perdersi e abbandonarlo. Leggendo con lentezza, dandosi il tempo di familiarizzare con la struttura della trama, si riesce invece a far montare la sintonia, procedendo poi in scioltezza. E' lo stesso meccanismo di un gioco, un divertimento, con il quale abbiamo famigliarizzato e siamo pronti a fare nostro.
I personaggi sono bizzarri e unici, misteriosi: c'è chi resterà celato fino all'ultimo; chi si manifesta in modi imprevisti, pronto a portare aiuto e un po' di ordine nel caos; un altro che fa sorridere, risulta da subito simpatico, burlone, con il suo sorriso e il suo modo di fare ladresco. Passo dopo passo li conosce il protagonista e il lettore, procedendo insieme in un cammino che ci porta a fare riflessioni sul mondo esterno e su quello che l'interiorità riserva ad ognuno.
"Fuga a cinque voci" è imprevedibile come i sogni, caotico solo in apparenza, con un suo preciso senso logico. Ubbidisce alle leggi oniriche, con una regia che alla fine appartiene al sognatore, alle sue esperienze e conoscenze.
Un'opera capace di sorprendere, certamente non una lettura per tutti, ma di sicuro con un suo carattere e stile.
(Tatiana Vanini)

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Siamo anche su Facebook
iscriviti al nostro gruppo.