Casa Editrice: Bertoni - 143 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Narrativa
Trama:
"Questo libro è una raccolta di post, la seconda che pubblico e ne sono certa, anche l'ultima. Gradualmente, ma inesorabilmente, ho sentito che il mio interesse per Facebook come mezzo letterario in sé è andato scemando. Facebook sta vivendo la sua vecchiaia e ormai ha poco da esprimere, la spinta propulsiva iniziale si è esaurita. Certo, si continua a stare lì per sapere cosa succede, in particolare è un'ottima forma di divulgazione di eventi che l'algoritmo organizza in base ai nostri gusti, quindi è ancora utile. Quelli che troverete qui dentro potrebbero anche non essere post. Potrei pubblicare semplicemente un libro di schizzi, pensieri, brevi racconti autobiografici. Eppure il fatto che sono post per me fa una notevole differenza. Scrivo per me, ma insieme a tutti. Scrivo da sola senza essere sola."(Claudia Fofi)
Recensione:
Una raccolta particolare, perché non andiamo a confrontarci con veri racconti di fantasia, ma con un diario che è in parte intimo e parla delle sensazioni, delle emozioni dell'autrice, e in altre parti è aperto al mondo, a quello che accade nel momento, in un percorso sintetico di fatti e avvenimenti.
Claudia Fofi non ha pensato dall'inizio a scrivere "Una volta, all'improvviso", non si è seduta un giorno davanti al PC per creare un libro. Claudia ha scritto su Facebook, in maniera sintetica, e ha trasformato un social nel suo sfogo. Attraverso le parole ha corteggiato e scoperto la scrittura, forse sorprendendosi in primis lei stessa. "Una volta, all'improvviso" è questo: una raccolta di post e non, di altri che sono venuti e non sono stati pubblicati prima sul social, ma possiamo trovarli solo nel libro.
La scrittura è chiara e immediata, non meditata e risulta molto genuina; per questo a volte la percepiamo amichevole e la seguiamo con piacere, altre volte ci attorcigliamo nei suoi ragionamenti.
La sensazione che ho avuto nel prendere in mano il libro è stata quella di sbirciare nel diario personale di Claudia.
Questo non è un romanzo: va benissimo se si vuole ripercorrere le sensazioni della Pandemia e le idiosincrasie che ha portato quel periodo, ma forse di questo siamo anche un po' stufi, perchè si è parlato un sacco e scritto molto; le situazioni che l'autrice ha vissuto e ci riporta sono un po' fini e se stesse, le possiamo trovare carine, magari simpatiche, possono far emergere analogie o distanze con il nostro vissuto, ma suscitano un interesse marginale. Arriviamo allo scoppio della guerra in Ucraina in un percorso che va avanti in maniera logica e cronologia, ma alla fin fine ci resta in mano cosa? Il diario di Claudia.
Se siete interessati a scoprire il suo mondo, i suoi pensieri e avvenimenti, ad ascoltare la musica da lei ascoltata e in una sezione particolare dello scritto indicata, allora è sicuramente un libro che fa per voi.
(Tatiana Vanini)
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