Casa Editrice: Indipendente - 318 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Sirio è un giovane docente, insegna Criminologia presso una delle più qualificate università italiane. Nel momento in cui apprende che sua sorella è stata vittima di un folle che l'ha ridotta in fin di vita, non può far altro se non avviare una propria indagine per smascherarlo. Ma studiati sui libri anche i crimini più efferati sono materia didattica, nozioni di analisi psicologica, fenomeni da indagare; nella realtà sono incubi, con l'aggravante che nessun risveglio li può cancellare. Il folle ha usato sua sorella come una lavagna, le ha inciso la pelle, dal collo alle caviglie, con una scheggia di vetro, poi ha apposto la firma, in basso a destra, come fanno i pittori.
Recensione:
Un thriller intrigante con qualche pecca, per una storia che si assorbe comunque con piacere e curiosità. "Una lavagna di candida pelle" ci conduce nell'indagine alternativa di un criminologo, che nel caso in oggetto è coinvolto come più non si potrebbe.
La scrittura di Romano Greco è scorrevole, ma mostra delle ridondanze. Concetti già espressi che a volte si ripetono, rallentando il ritmo, refusi, errori di battitura o scelte lessicali particolari, dove sarebbero preferibili altri termini, più ricercati e meno legati a inflessioni da italiano parlato.
La particolare predisposizione per i dettagli del protagonista Sirio è intrigante, non rende scontate le indagini, ma le colora di una diversa unicità. Il dono di Sirio mi ha ricordato le capacità mnemoniche della detective di Unforgetabble, serie crime interpretata dalla brava Poppy Montgomery.
Se questo aspetto mi ha certamente intrigata e incuriosita, sono invece rimasta delusa dal solito stereotipo degli investigatori preposti che ostracizzano e ostacolano il protagonista. Un modo di intendere una complicazione narrativa, che appartiene più alla letteratura di genere di anni fa, che adesso si evita, o se ne cambia la premessa: non l'ottusa cecità di chi si sente in difetto, e quindi attacca chi potrebbe essere di aiuto, ma raccontando una serie di motivazioni valide. Sirio è titolato per aiutare nelle indagini, nel voler rendere più interessante la storia e farlo giocare da battitore libero, si poteva usare il giusto pretesto che il suo legame stretto con la vittima rischiava di compromettere le indagini, facendo invalidare le prove raccolte da lui. Così facendo non si sarebbero fatti passare gli inquirenti di turno come degli zotici incompetenti, modalità che ha un po' stufato.
Detto questo il romanzo è godibile, ha personaggi ben raccontati e fa anche un grande regalo al lettore, mettendolo nella condizione di vedere e conoscere il colpevole. L'interesse sarà quindi nella partita che verrà giocata tra eroe e antieroe, nel vedere come il primo arriverà al secondo, come quest'ultimo reagirà e quale sarà l'esito del confronto tra i due.
Oltre a leggere di una mente che scopre il piacere del sadismo e nell'assaggiare l'onnipotenza, mostra il suo lato naturale e nero, ci interroghiamo su come potremmo comportarci noi nei panni di Sirio: lasciar fare alla polizia o prendere in mano le indagini? Affidarsi alla giustizia o divenire giudici, giuria e boia?
Non c'è solo questo, entriamo nei meandri degli intrallazzi e delle collusioni tra imprenditori e politici, toccheremo la disperazione di chi, accusato ingiustamente, non sa se riuscirà a dimostrare la propria innocenza, il tutto con un ritmo ben mantenuto. "Una lavagna di candida pelle" è un romanzo con un suo perché. Consiglio, per migliorarlo, un editing degno di questo nome e anche una revisione della sinossi, che attiri il lettore e non dia adito a nessun tipo di dubbio: così com'è può sembrare che il colpevole abbia attaccato la propria sorella, mentre Emma, la vittima, è la sorella di Sirio, il protagonista. Attenzione ai dettagli e ricordare sempre che il lettore non è nella mente dello scrittore, tutto deve essere chiaro e raccontato.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
L'amore può sopirsi, distrarsi, talora può finire; ma l'odio ossessiona i pensieri, li alimenta di se stesso e cresce fino a coprire ogni altro sentimento.
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