Casa Editrice: Aporema Edizioni - 180 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Narrativa
Trama:
Giulio e Caterina, due ex compagni di università, si ritrovano dopo dieci anni sulle piste da sci del Trentino. Scrupoloso ed efficiente funzionario di polizia lui, brillante e diligente avvocato in carriera lei, i due ragazzi, ormai divenuti adulti, dovranno chiudere i loro conti in sospeso e affrontare un futuro difficile, schierati dai due lati opposti della Giustizia. Si tratta davvero di una casualità, di uno strano scherzo del destino, o il loro incontro è frutto di un piano preciso?
Recensione:
Il romanzo si apre con un prologo secco ed intrigante in terza persona, che odora di camorra nella Napoli del 1985. Il primo capitolo ci trasporta invece in un altro contesto: siamo a Racines negli anni nostri, dove, alle prese con una discesa sulla neve, si affaccia la protagonista, Caterina Labella, la quale - purtroppo per lei - è tutto fuori che bella. I capitoli si alternano poi con il punto di vista di Giulio, l'altro protagonista, attraverso due narratori interni ben distinti che "parlano" in prima persona presente, con diverse digressioni sul passato gestite piuttosto bene. I due trentenni si ritrovano in un rifugio dopo dieci anni dalla loro dolorosa separazione, si erano frequentati in un rapporto ambiguo ai tempi dell'Università a Napoli. E, come se non bastasse l'improvviso e scombussolante incontro, "il caso" pare volerli spingere verso un nuovo incastro delle loro vite, costringerli ad affrontare le cicatrici ancora aperte. Lui funzionario di Polizia, lei brillante avvocato, vengono entrambi richiamati a Napoli d'urgenza per gestire lo stesso "caso" e i loro equilibri saranno messi quindi a dura prova.
Le ambientazioni su Napoli sono molto particolari e belle, i personaggi sono ben definiti e se Giulio si avvicina al classico bello e dannato, Caterina invece appare davvero singolare, interessante, reale, divertente e dotata di una vitalità intensa, che esprime soprattutto nelle danze popolari. Bellissima una scena dove lei balla per lui mentre entrambi erano alle prese con una brutta crisi emotiva, ma sono diverse le scene forti che dimostrano una buona capacità narrante di Mabj Bosco in questa sua opera prima. Finale per niente scontato, che lascia molto spazio per riflettere. E' il primo libro che leggo di questa casa editrice e vorrei fare i miei sinceri complimenti sia all'autrice che all'editore, un lavoro ben curato e valido. Ho visto soltanto un paio di refusi e, se dovesse far piacere, sarò lieta di indicarli in privato. Per concludere riporto qualche estratto che mi ha colpita in modo particolare, augurando una buona lettura a chi deciderà di conoscere meglio questa storia!
(Giovanna Panzolini)
Citazioni da questo libro:
Una delle cose che più mi piacciono del Sud è proprio questa abitudine che hanno le persone di vivere in mezzo alla strada, senza troppi filtri, senza muri divisori, come alla ricerca costante di una forma di condivisione dell'esistenza.
La strada stretta di Spaccanapoli, chiusa tra gli antichi palazzi del centro, testimoni muti di secoli di vitalità ribollente, di fame e splendore, ferveva di entusiasmo, pervasa dall'energia di giovani assetati di aria, di vita, di futuro.
Fu come la violentissima esplosione di una bolla di sapone. E dentro la bolla c'ero io.
Il rancore è una bestia affamata che si nutre del tempo e della lontananza per diventare più forte.
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