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Sott'acqua
di Tiziana Tolino

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    Casa Editrice: Gruppo Albatros Il Filo - 98 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    "...le anime affini non hanno bisogno di parlare, ma il solo esserci è già comunicare; le parole, quelle si travestono all'occorrenza per nascondere la verità, ma noi non ne abbiamo bisogno, ci basta un abbraccio, la forma più intensa di dialogo". Un pensiero vola alla sua amica più cara mentre si fa strada all'interno di un vagone affollato. Greta scende dal treno, una volta ancora come mille altre; la mente che viaggia su quello sguardo incrociato appena, le labbra serrate e il cuore in tumulto. E' un passaggio breve, l'inizio di una storia nuova. Del resto, basta davvero poco a cambiare la direzione di una vita: una lettera rinvenuta per caso, anni prima, le ha strappato via la voce. L'uomo che più amava era un bugiardo, un traditore... Poche righe su un foglio di carta, e Greta non parla più, comunica solo per iscritto, condannandosi a un dantesco contrappasso. Ora vive sott'acqua, nel mondo ma sul fondo, scontando il peso di quella scoperta; pochi affetti sinceri, un gatto e la passione per il disegno, linee essenziali della sua semplice vita, nell'attesa che qualcuno ascolti il suo muto bisogno di aiuto e la salvi da sé stessa.

    Recensione:
    Il racconto di Tiziana Tolino è ambientato a Varenna, con il lago che oltre a fare da sfondo ambientale è anche, qualche volta, vissuto attivamente grazie ad una bella barchetta e, infine, dona un ulteriore e decisivo senso al titolo del libro. Greta è una giovane donna di origini napoletane dall'emotività difesa dal silenzio: a seguito di un trauma occorso in crescita, ormai da diversi anni comunica solo scrivendo e disegnando. A Napoli viveva con la mamma e, fin da bambina, aveva sviluppato una passione per l'arte figurativa; per dare un futuro ai suoi disegni, a un certo punto decide di lasciare la mamma e Napoli e trasferirsi da sola al nord, nonostante il suo "limite" oggettivo. Riesce a trovare un personale equilibrio ma non la felicità: ha bisogno di essere spesso raggiunta da Sara - la sua amica d'infanzia rimasta a Napoli – e soprattutto cercare di riavvicinarsi alla madre, timorosa per la sua nuova vita. Nel frattempo si affaccia anche l'amore e, ancora una volta, sarà proprio l'amore il propulsore a lenire le vecchie ferite. Il viaggio di Sara, raccontato con voce narrante interna, ripercorre il passato e il trauma per aprirsi con determinazione ad un futuro migliore, offrendo una prospettiva particolare, quella del silenzio. Ci sono momenti davvero commoventi, spunti per riflettere sui sentimenti e dolori nascosti, sul reale valore delle parole e sui gesti compiuti in anonimato, che è pur sempre una forma di silenzio. I personaggi in scena non sono molti e sono presentati tutti esclusivamente alla funzionalità della sola storia di Greta, in certi momenti quasi si desidera di venire a conoscenza di altri particolari. Forse il punto debole del libro, a mio avviso, è proprio questo, perché se è vero che alla fine la storia risulta completa pur nella sua brevità, io avrei sicuramente letto ben volentieri qualche sviluppo in più sulle interazioni sociali e in generale sulle vite degli amici Luca e Armando, o sulla madre di Greta, e il tutto avrebbe dato uno spessore in più ai personaggi. Bella la prefazione a cura di B. Alberti, molto bella la copertina. Una lettura veloce, con qualche margine di miglioramento sia nella forma che nella sostanza ma che ugualmente consiglierei a chi tende a chiudersi nel silenzio: il finale è liberatorio e la storia potrebbe essere un valido spunto per provare a immedesimarsi nella posizione estrema e a riconoscerne sia l'utilità che la potenza distruttiva.
    (Giovanna Panzolini)

    Citazioni da questo libro:
    "Così è iniziato il processo di inversione, le parole hanno cambiato strada, dalla mia bocca alle mie mani, perché l'aria le rendeva instabili ed io avevo bisogno di certezze."

    C'è bisogno di rompere per aggiustare, di chiudere per riaprire, di perdersi per scoprire..."

    "...mi sentivo una pianta a cui non veniva data più acqua, a cui non venivano aperte le tende per farla illuminare dal sole ed ho finito per abituarmi a vivere senza luce, come se fossi stata ibernata, una vita sospesa nell'attesa di risvegliarmi."

    "Dovevo trovare il modo per ricominciare a fidarmi, una mancanza non può generare solo vuoti!"



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