Casa Editrice: Jacopo Lupi - 111 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Poesia
Trama:
Ritagli di tempo è una raccolta di poesie, che nasce dal passare dei giorni, delle ore, dei minuti. Ogni avvenimento, emozione, dolore, gioia, sono appositamente ritagliati e incollati su queste pagine. Rimanere per sempre, rendere il tempo immortale, fisso, grazie al suono delle parole e dei versi; questo è l’obiettivo di questa opera. Suscitare emozioni universali; che i ritagli di tempo degli altri possano rispecchiarsi nei miei. Chiunque sa ritagliare il proprio tempo, spezzettarlo e cucirlo nuovamente, sa quanto pesa, sa quanto fa male. Ma, sa anche, che è da questi ritagli che riusciremo a creare la forma di noi stessi, una volta per tutte.
Recensione: "Ritagli di tempo" è una silloge di Nicola Capobianco.
Parlare di poesia non è mai facile, tantomeno parlare dei poeti, ancora meno parlare degli esordienti, lo dico spesso. Non è facile parlare di un esordiente perché egli si aspetta complimenti e incoraggiamenti, non certo critiche, il rischio è quello di alimentare vanagloria o, nell'altro caso, tormento. Ho letto con attenzione questa raccolta di composizioni senza titolo e devo dire che c'è materiale poetico, quindi direi che, potendo esprimere un giudizio (ahimè anche la poesia si giudica) riguardo la poesia, direi bene; tuttavia, essendo il poeta agli inizi, e giovane, mi sento di dare alcune indicazioni di lavoro... infatti c'è del lavoro da fare, questa raccolta è un inizio, non solo come prima opera edita ma anche un punto da cui iniziare un cammino e, personalmente, ci vedo ancora molto spazio per migliorare.
Il linguaggio usato è piuttosto semplice, e la cosa non è necessariamente un male poiché potrebbe avvicinare al libro anche le persone che non hanno molte pretese, non spetta a me incoronare poeti, è certo, ma quello che devo fare è essere onesta, prima di tutto per me stessa come lettrice (non sono un critico) e per coloro che sono lettori attenti alla poesia.
Le poesie di Capobianco sono ancora lavorabili nella forma, sicuramente, ma anche nel contenuto. Ravviso qua e là sovrabbondanze, troppo detto, molti versi sarebbero tranquillamente eliminabili così che, a mio avviso, le poesie ci guadagnerebbero in forza espressiva. Un poeta deve manifestarsi, prima di tutto con uno stile chiaro, se vuole lacerare il velo che lo separa dal lettore più esigente, da colui che legge poesia con interesse e scelta, e non perché gli capita per caso tra le mani in libreria un libretto di versi.
Per quanto riguarda i contenuti ce ne sono e anche ottimi: il senso del tempo, l'inquietudine del vivere, l'amore, la nostalgia, la fragilità sentimentale ed esistenziale, l'anelito al bene in conflitto con il male della sofferenza, sia personale sia universale (guerra attuale e olocausto), ed una certa calibrata trascendenza che non dispiace, insomma vi sono contenuti che sono specchio della sensibilità dell'Autore.
Si percepisce un'anima malinconica che anela alla vita, allo stupore e manifesta volontà a comunicare esprimendosi nell'arte poetica, nella scrittura attraverso la quale manifesta la sana ambizione di sopravvivere allo scorrere del tempo. Tuttavia la raccolta, e anche certe singole poesie, andrebbero lavorate e rese uniformi nello stile, abbandonando decisamente certi lirismi, alcune rime scontate, luoghi comuni ad esempio, vanno calibrate, eseguite ad opera, altrimenti si rischia di dare un senso di classico ma annacquato, poiché del classico non c'è la metrica. Ravviso, inoltre, una tenue scia luminosa che scaturisce da diversi stili purtroppo non ben miscelati.
Il mio consiglio al giovane Capobianco è quello di lavorare per trovare un proprio stile coerente e un poco più moderno, sono certa che questo Autore, se si lancia in se stesso, osando un lavoro coraggioso sulla forma della sua scrittura poetica, ci farà il dono di una buona poesia quindi: leggere, leggere e leggere i contemporanei.
Concludo con un appunto all'editore per il suggerimento (fastidioso) che riporto di seguito: "Se il libro che hai tra le mani ti piacerà regalaci una recensione a 5 stelle, a te costa poco ma per chi scrive e pubblica un libro vuol dire molto. Consiglialo ai tuoi amici, regalalo e fallo conoscere, donerai alle persone le parole che in quel momento vogliono sentire.
Se il libro non ti dovesse piacere, non lasciare recensioni negative ma scrivi all'editore cosa non ti è piaciuto e perché, ci aiuterai a migliorare, per cercare di darti sempre il meglio, e inoltre aiuterai l'autore a crescere."
Niente di più errato e controproducente per la crescita dell'autore, che vedrà solo recensioni eccellenti mentre le altre saranno nascoste sotto il tappeto, inoltre lo trovo poco rispettoso per i potenziali lettori che daranno credito alle recensioni pubblicate e utile solo per il palma res dell'editore.
(Luisa Debenedetti)
Citazioni da questo libro:
Ho paura di ricordarti,
Come una cosa già andata,
Tra un sorriso di malinconia
E un ghigno di agonia.
Vorrei restassi immobile nel tempo,
Che restassi l'unica cosa sicura,
Come la morte.
La primavera è lontana.
La luce si è nascosta a dovere,
Non lascia spazio a illusioni.
Resta solo un grigiore,
Che è specchio dell'anima.
E non resta che un urlo di vento.
Sono un fiore appassito,
Senza colore, senza vita.
Sono l'attore di me stesso,
Recitato male.
E siamo così soli sul mondo.
Anime alleggerite, ingiallite
In un nulla fuggitivo
Che si è fatto spazio
Nelle fughe che gli abbiamo ceduto
Nelle illusioni a cui abbiamo creduto
Nei bicchieri che abbiamo bevuto.
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