Genere: Narrativa

Trama:
Italia, 1944. Il Paese è frammentato, la popolazione divisa. Sono gli anni della Resistenza, un momento storico in cui la dura realtà dei fatti travolge ogni innocenza. Il giovane partigiano Gatsby, che sa ascoltare il mondo con una particolare sensibilità, si ritrova bloccato nei resti di una casa diroccata e i suoi compagni non riescono a farlo uscire. Si crea una situazione paradossale, nella quale incontra un compagno di sventura che, come lui, è rimasto prigioniero tra quelle mura, nella stanza accanto. La diffidenza, figlia del periodo, costringe i due a comunicare solo tramite foglio e carboncino, che si scambiano attraverso una fessura nel muro: le parole sono proibite, potrebbero rivelare troppo di chi sta al di là di quelle pietre. In questo alternarsi di frasi appena accennate e confessioni più intime, Gatsby si troverà a fare i conti con l'essenza stessa della natura umana, oltre ogni guerra e fazione. In sottofondo, il vento scandisce i ritmi della guerra per tutti coloro che lo sanno ascoltare. "Nella primavera del 1944 il vento divenne un pianto disperato e io lo ascoltai".

Recensione:
"Quando il Vento Canta - La Resistenza attraverso una fessura nel muro" , è un romanzo intenso, che si vive di pancia, per una lettura che è emozione, riflessione, confronto.
Letizia Turini ambienta la sua storia sul finire della seconda guerra mondiale, e di guerra, di partigiani, di scontri, di nemici e di amici questo libro parla, ma lo fa in modo gentile, triste, unico, così unico da essere il dono di una storia vera.
La penna è scorrevole, personale, perfetta per trasmetterci non la politica, ma le persone, il desiderio di fare qualcosa, l'impotenza, la paura e insieme a tutto questo il vento, con le sue parole fatte di sussurri, che non parlano la nostra lingua, che si comprendono solo col cuore.
I protagonisti sono giovani, così giovani che oggi li vedremmo come adolescenti, alcuni ancora sul confine della fanciullezza. Mentre seguiamo la loro storia non possiamo non paragonarli con i loro odierni coetanei. Ci chiediamo dove sia finita quella profondità e quello slancio. C'è ancora sicuramente, ma nascosta sotto il peso della modernità, della tecnologia, dell'apparire e dell'avere tutto. E' nell'avere nulla, nel poter perdere quel tutto che è la vita, che si apprezzano gli amici, l'unione, la magia dei libri e il potere di qualcuno celato oltre un muro con il quale comunicare solo tramite la scrittura.
"Quando il Vento Canta - La Resistenza attraverso una fessura nel muro" è un'opera breve, che non arriva alle 100 pagine, eppure è perfetta. Contiene tutto quello che è necessario per vivere la narrazione, essere al fianco del protagonista, vedere i suoi ricordi, condividerne i pensieri. A tratti poetico, in alcuni passaggi crudo, ne percepiamo le tante verità.
Bambini che improvvisamente diventano uomini e donne. Gesti di cura e apprensione per la famiglia che hanno esiti mortali. L'incertezza di due prigionieri che non si conoscono, ma che scoprono di condividere tante cose, tra queste la capacità di ascoltare il vento e sapere cos'è un tramonto che sorride. Eppure quando si incontreranno, cosa accadrà? Quando si troveranno faccia a faccia e magari scopriranno di essere due pedine di fronti opposti, quale sarà l'esito dell'incontro?
Scopritelo leggendo questa storia emozionante che, ne sono certa, vi entrerà sotto pelle.
(Tatiana Vanini)

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