Casa Editrice: Marsilio - 240 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Nella casa di un ex notaio in pensione sulla collina di Brunate, a poca distanza dal celebre Faro Voltiano che si erge a picco sul lago di Como, è stato commesso un duplice omicidio, tanto efferato quanto inspiegabile. Il dottor Pietro De Marchi e la moglie Augusta Carli, ultrasettantenni, sono stati ritrovati morti sul divano di casa, uccisi da due colpi di pistola alla nuca. Nell'abitazione, al momento del delitto, c'erano solo la domestica e il figlio Alessandro, quarantotto anni, ex aspirante artista affetto da gravi disturbi psichiatrici. Nella parte centrale del lago, intanto, una ragazza di trent'anni, Margherita Rolandi, ha preso il traghetto a Menaggio come tutte le mattine, ma non è mai giunta a destinazione. Di sicuro c'è solo una cosa: a Bellagio non è mai arrivata. Il commissario di polizia Stefania Valenti si ritrova alle prese con un caso più spinoso di quanto appaia a prima vista: perché Alessandro avrebbe ucciso i genitori, come tutti ritengono? E perché la sorellastra, rientrata precipitosamente dall'Olanda, appare così poco interessata alle questioni ereditarie? Quale rancore o follia avrebbe spinto l'uomo fino a quel punto? Indagini, referti autoptici, relazioni psichiatriche discordanti: tra continui colpi di scena, Stefania Valenti è alle prese con l'indagine più difficile della sua carriera, un vero rompicapo in cui non è semplice distinguere le vittime dai carnefici, i manipolatori dai manipolati. Nel frattempo, i fidi Piras e Lucchesi provano a fare luce sul caso della ragazza scomparsa: che fine ha fatto Margherita Rolandi? Se non si tratta di un suicidio, come ha fatto a scomparire nel nulla? Sullo sfondo degli scenari memorabili disseminati tra la città di Como e il ramo occidentale del Lario, l'investigatrice, coadiuvata dal commissario capo Giulio Allevi e sostenuta dal pubblico ministero Michela Russo, dovrà far luce su un'intricatissima matassa familiare e amorosa fatta di odio, tradimenti e menzogne maturate all'interno di un claustrofobico e patologico quadro d'insieme.
Recensione:
Sesta indagine del commissario Stefania Valenti, il ritorno al pubblico di Cocco & Magella è per me fonte di gioia che si rinnova ogni volta da quando ho scoperto il loro primo romanzo "Ombre sul lago".
Tutta la serie è ambientata a Como e dintorni, nei miei luoghi. Riviverli attraverso le pagine dei romanzi, riconoscere gli scorci che vengono descritti, sapere dove portano le strade, cosa c'è nelle vie, trovare poi semplici cenni come "dove c'è la svolta per la Valle d'Intelvi" e trovare così le parole di casa mia, è bellissimo. Una volta di più capisco il valore di opere che parlano del territorio, vivo e reale, di alcuni di noi. Stupendo ritrovarlo, bello pensare che attraverso un libro altri possano venirne a conoscenza.
A parte questo tema affettivo, anche in quest'opera si riconosce una scrittura dinamica, brillante, snella. Priva di fronzoli inutili, ma perfetta per dare corpo a indagini complesse che si seguono con curiosità e piacere, incontrando personaggi che lasciano il segno, a partire dai membri della squadra inquirente. Indoli e caratteri ce li fanno conoscere e amare e non manca anche un lato narrativo psicologico, che regala tanta profondità e sussurra di segreti celati sotto la superficie, segreti che a volte è difficile portare alla luce.
In "Omicidio al faro" abbiamo due casi distinti, sui quali indagare in contemporanea: un doppio delitto in una villa a Brunate e la scomparsa di una ragazza, salita su un traghetto a Menaggio e mai scesa.
Gli autori costruiscono la trama intorno ai rapporti famigliari. Le incomprensioni, le aspirazioni che i genitori costruiscono sui propri figli, senza preoccuparsi che siano in sintonia coi loro sogni, le difficoltà di dialogare e aprirsi con sincerità, soprattutto quando ci si scontra con un muro solido e sordo fatto di tradizione e preconcetti. Con tanto ritmo si porta in luce la malattia mentale, l'omosessualità taciuta e poi scoperta, i segreti e la dubbia moralità di chi della morale si erge a paladino, senza soffermarsi sui "peccati" personali.
Situazioni che portano al limite, che possono condurre al punto di rottura e ad azioni definitive o sorprendenti.
Cocco & Magella si rivelano autori non scontati. A un tratto il lettore si fa un'idea su uno dei casi che poi si risolve in modo del tutto diverso, alcune cose nell'altra indagine si possono indovinare, ma un finale così come andremo a leggerlo, resta inaspettato. "Omicidio al faro" contiene il magico equilibrio tra leggerezza e profondità, tra lettura d'evasione e lettura di riflessione, per ritrovare in un libro tante delle sfaccettature del reale.
Una lettura godibile, che si ama e a me non resta altro da fare che attendere il prossimo capitolo della serie.
(Tatiana Vanini)