Casa Editrice: 21lettere - 400 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Informazione
Trama:
Quando arrivano tempi bui, il compito di una giornalista è quello di documentare ciò che sta accadendo. E' il momento di rallentare e ascoltare la voce di un essere umano. Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l'Ucraina. Da quel giorno, la giornalista Katerina Gordeeva ha viaggiato tra centri profughi per raccogliere testimonianze dirette di questa guerra. Oltre la soglia del dolore rivela ventiquattro resoconti umani, sconvolgenti, di persone unite dallo strazio dell'esperienza diretta della guerra e dall'evidenza della sua insensatezza.
Recensione:
Lo dice il sottotitolo del libro cosa troveremo tra le pagine: "24 voci ucraine e russe, per chi sa ascoltare". Lo scopriamo nella prefazione e nell'introduzione della stessa Gordeeva qual è l'argomento e chi è che ha raccolto queste esperienze. Il perché poi è subito chiaro, non serve che venga esplicato.
Viviamo la guerra in Ucraina attraverso la televisione e i giornali, ma resta sempre al di là dello schermo, qualcosa che accade, ma della quale non abbiamo la percezione reale. Ci dispiace, alcuni saranno preoccupati, ma resta là. Con questo libro invece, siamo lì e tutto cambia. I rumori intorno a noi si affievoliscono per fare spazio alla bombe, si legge ma in realtà si ascolta, accogliendo le testimonianze dirette che fanno male, così male che dopo ogni capitolo bisogna posare il libro, per lasciar sedimentare i racconti e per rispetto.
L'impatto emotivo e riflessivo è forte. Siamo presi dalle parole anche perché nella trasposizione in libro di fatti raccontati a voce, Katerina Gordeeva lascia che i discorsi arrivino al lettore come sono giunti a lei: a fiume, sempre chiari anche nelle imprecisioni, impattanti, genuini, purtroppo veri.
Per una volta non sentiamo i politici, gli esperti, i generali e i politologi. A parlare sono quelli che la guerra non l'hanno voluta ne chiesta, quelli che la subiscono, che hanno visto da un giorno all'altro la loro vita cancellarsi. Quelli che non hanno nemmeno capito la portata di ciò che stava per investirli. Un racconto è l'esempio perfetto dell'immobilità scaturita dall'incredulità: una donna ci racconta di come sono spariti gli scarafaggi da un giorno all'altro, mentre loro no, non sono scappati, perché fiduciosi di essere al sicuro, che sarebbe stata la solita scaramuccia con molto rumore e nessun fatto. Poi fa una domanda questa donna, moglie, madre, professionista: "Gli scarafaggi sono più intelligenti di noi?"
Questo è solo uno dei mille esempi che potrei fare, come la ragazza che, con una scheggia di bomba conficcata nella testa, ride perché la calamita ci resta attaccata. "Oltre la soglia del dolore" ci mostra come si reagisce oltre l'annichilimento dell'anima; come si resiste quando si perde tutto: casa, lavoro, famigliari. Come si va avanti per vivere nonostante tutto.
Questo è un libro importante, dove le voci dignitose, pacate, urlano nei nostri cuori e finalmente capiamo. Da trattare con delicatezza, da accogliere con rispetto, è un viaggio nel dolore doveroso.
La guerra la fanno pochi e stanno ben lontani; la guerra la subiscono molti e non possono farci nulla. Invertire la parti farebbe finire tutto subito.
Un libro per meditare e migliorare, un libro per dare una speranza di evolvere all'umanità, ma solo se si impara ad ascoltare. Di guerre nel mondo ce ne sono sempre, ma non impariamo mai: perché?
(Tatiana Vanini)
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