Genere: Romanzi rosa

Trama:
E' un romance inventato costruito a spirale, in cui il primo capitolo si lega all'ultimo. Un ragazzo trova un libro su un piccolo molo al mare, perso o lasciato lì per volere? Decide comunque di prenderlo con sé per leggerlo: comincia così il romanzo: "Occhi d'amare - stanza 108", che parla di attesa e desiderio. E' la forma materiale di un dialogo interiore fattosi talmente tanto denso da assumere una propria verità e una propria strada, e che vede l'amore come origine e fine ultimo. Questo sentimento multiforme compare nella storia come affetto familiare e amicale, come gratitudine ma, soprattutto, come eros: difficile da riconoscere, potente e sfuggevole. In questa storia, attraverso le sue numerose esperienze affettive, Gabriel impara a conoscersi e riconoscersi. Scritto come un flusso di coscienza, l'amore viene descritto come il sentimento delle azioni. L'autrice narra la realtà imperfetta di un uomo sulla trentina alla ricerca della felicità, scandendola con la musica e illuminandola con una luce chiara che libera dal giudizio e dal dramma e svela l'umano dietro l'ideale di perfezione, altrettanto bello e luminoso e degno di essere raccontato.

Recensione:
"Occhi d'amare. Stanza 108" è un romance particolare, che racconta la storia contenuta in un libro abbandonato e trovato casualmente. Il lettore diviene la figura che questo scritto ha ritrovato, precipitando in una serie di eventi per poi staccarsi e, nel finale, fare un passo avanti che magari potrebbe suggerire altre storie. Un andamento circolare stuzzicante.
La scrittura di Sophia Socciarelli è molto particolareggiata, a tratti troppo. Benché risulti scorrevole, ogni tanto si perde in un andare elencativo che, non apportando nulla di importante alla trama, annoia. Impossibile inoltre non notare gli errori del testo. Alcuni sono semplici refusi, ma altri sono verbi mal coniugati. Non mi sento di dare tutta la colpa di ciò all'autrice: leggendo la sua biografia si apprende come l'italiano non sia la sua unica lingua madre e, a fronte di ciò, la scelta di alcuni tempi verbali si spiega. Sarebbe bastato un editing attento, frutto di un editore che ci tiene e crede nelle opere che pubblica, a sistemare tutto e a presentare al pubblico un prodotto accurato, come meriterebbe una bella storia come questa.
La narrazione è in prima persona, affidata al protagonista maschile Gabriel. Una scelta interessante se si vuole che il lettore entri nella dimensione narrativa, aiutato proprio dalla prima persona. C'è da dire però che in questa particolare costruzione del testo ci vuole esperienza per risultare credibili, soprattutto se lo scrittore non condivide il genere col suo protagonista. Gabriel a volte non mostra una centratura perfetta, a volte c'è distanza tra il suo essere uomo e una sensibilità molto vicina al genere femminile, frutto della trasposizione dell'autrice in lui.
Nel totale le figure dell'opera risultano ben descritte, permettendo al lettore di conoscerle. Ci sono diverse sorprese nella trama, in un percorso di amore, amicizia, eros e crescita personale. Belle le numerose canzoni inserite nel testo, che formano una vera colonna sonora del libro e rendono il tutto un andare piacevole da seguire e da assorbire, per ore di lettura immersiva.
"Occhi d'amare. Stanza 108" è un romance che coniuga forza e delicatezza, offre diversi spunti di riflessione sull'amore e sui comportamenti, per pensare e confrontare la nostra storia personale con quella narrata.
(Tatiana Vanini)

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