Logo Libri e Recensioni

Iscriviti alla Newsletter per ricevere GRATIS i nostri aggiornamenti.





Genere: Romanzo storico

Trama:
La principessa, futura regina di Troia e figlia del re di Tebe Ipoplacia, Andromaca, narra al suo secondo genito, Molosso, figlio di Neottolemo la propria storia travagliata. Come in un diario immaginario, ripercorre gli anni del suo passato: dall'infanzia paradisiaca con i fratelli, tra cui Pode, l'ultimo caduto della sua famiglia, al sogno d'amore d'una vita intera, nonché Ettore, il primogenito del re Priamo, leale e coraggioso in battaglia, ma passionale e devoto con essa stessa. Dal suo arrivo a Troia fioriscono numerosi desideri e fantasie che, col tempo, la porteranno a patire immensi dolori per la "sua" città, Troia, per suo marito, tanto desiderato e per il figlio tanto amato, Astianatte, a causa dello sbocciare d'una passione che distruggerà la grande Ilio, a causa della figlia di Zeus, Elena... Andromaca non troverà mai pace fino a quando non esalerà l'ultimo respiro, riabbracciando, così, le sue due uniche stelle nell'Ade: Ettore e Astianatte.

Recensione:
"Memorie di Andromaca" è la corposa opera (273 pagine totali) di Giuseppe Minicone, edita da Laura Capone Editore e pubblicata nello scorso Maggio.
Il testo è suddiviso in 38 capitoli e narra le vicissitudini di un famoso e noto personaggio della mitologia greca, per l'appunto Andromaca.
Prima di addentrarsi nel testo, si rimane colpiti dai colori intensi e tenui allo stesso tempo, che caratterizzano la copertina dell'opera. Le pennellate quasi sembrano in rilievo e il tramonto che si allunga sullo sfondo, metafora, forse, del concludersi di una lunga vita, lascia il primo piano a un intreccio di rami scuri e spogli che si stagliano verso il cielo. Tale rappresentazione risulta ben evocativa di quanto il lettore si appresterà a leggere nel testo: la sofferenza di Andromaca rappresentata da quei legni secchi e aguzzi che spiccano su uno sfondo dolce, quasi romantico, richiamante le gioie intense, seppur brevi della vita della stessa protagonista; un accordo perfetto tra immagine e parola.
La particolarità che caratterizza l'opera di Minicone è il taglio moderno che l'autore le conferisce; infatti, la protagonista racconta la sua vita in prima persona e da un luogo particolare, dall'Ade, ossia nella condizione di defunta.
Dunque, il classico si unisce al contemporaneo in una sorta di autobiografia stilata con un linguaggio fluido, attento e di facile comprensione per il lettore.
Abilmente, l'autore ricuce queste due epoche temporali così distanti tra loro: il presente con l'antichità dei miti greci, in cui "tutto era possibile": comunicare con gli Dei, in certi casi unirsi a loro generando una prole di straordinaria potenza e bellezza, invocare i Numi, il Fato o chiedere pietà alla Moira, persino, proprio come riesce Andromaca, a scrivere le sue memorie dall'aldilà lasciandole in dote al suo secondogenito Molosso.
L'intento disperato dell'Andromaca di Minicone è di far si che possa restare traccia della sua travagliata storia, non solo quale semplice memoria, ma come monito, per chi vivrà dopo di lei, in modo che il suo dolore non sia stato vano.
"Memorie di Andromaca" è un testo dalla natura intimistica e dal potente impatto emotivo. Infatti, l'autore riesce a rendere più umani gli inarrivabili personaggi dei miti greci, di modo che il lettore di oggi possa riconoscersi in loro. Ciò avviene proprio grazie e attraverso il grande spazio lasciato all'espressione delle emozioni e degli stati d'animo non solo della protagonista ma anche degli altri personaggi che gravitano intorno a lei e con i quali interagisce.
Per esempio, la vicenda di Elena e Paride che, infaustamente, si intreccia con la storia di Andromaca e di Ettore, suo sposo, viene narrata evidenziandone gli aspetti valoriali, etici e morali che dovrebbero sottostare a rapporti umani corretti e reciproci. In più, anche le stesse "simpatie" che la protagonista nutre verso alcune sue cognate rispetto ad altre, assumono, nel racconto, un'accezione più umana, più terrena, comune e famigliare anche per le interazioni dei giorni nostri.
L'autore riesce a far addentrare maggiormente il lettore nella trama, arricchendo il testo di alcuni termini particolari che rendono ancora più affascinante la lettura. Infatti, lo scorrere del tempo è scandito da "un paio di volgere di clessidra" (pag.63); così come lo scorrere delle stagioni presenta una cadenza del tutto originale, si cita infatti il "mese di Gamelione" (pag.72).
Inoltre, non mancano le note a fondo pagina a ulteriore corredo dell'opera. Esse si riferiscono all'etimo di alcuni termini o nomi di persona oppure a nozioni relative al rapporto particolare che lega alcuni personaggi fra loro. Altro interessante dettaglio è la spiegazione della composizione delle dimore di quel tempo. Per esempio, viene citato il megaron, quale sala di ritrovo e di incontro famigliare e il gineceo: ambiente domestico riservato esclusivamente alle donne.
Lungo lo scorrere dei capitoli è possibile rintracciare uno spartiacque nell'esistenza di Andromaca. Se la prima parte della sua vita relativa all'infanzia e all'adolescenza è caratterizzata da un tranquillo scorrere di giorni, addolcito dall'affetto dei genitori e dei fratelli, dal diciottesimo anno in poi, quando Andromaca diviene finalmente sposa del suo amato Ettore, la sua vita subirà un cambiamento brusco. Pare che gli Dei metteranno a dura prova la determinazione, già sua dote naturale, di questa forte donna imponendole di crescere in fretta, di agire con saggezza fronteggiando con lucidità, mista a sofferenza, le dure vicissitudini della guerra di Troia.
Ma è soprattutto nella seconda parte del testo, proprio quando Andromaca si stabilisce a Ilio che il ritmo della narrazione cambia, incitando il lettore a proseguire nella lettura anche grazie a un sottile ma efficace senso di suspense. Infatti, se è pur vero che sin dalle prime pagine dell'opera la protagonista dichiara che la sua vita è stata al quanto segnata da eventi nefasti e dolorosi, è proprio nelle conseguenti che la narrazione risulta ben costruita incuriosendo a spingersi oltre nella lettura. Certo, non manca anche la vena di drammaticità che ben si addice ai miti greci e ai loro potenti significati. Tutto è minuziosamente raccontato, perché ogni dettaglio è importante, volto a rendere ogni azione, bellica, comunicativa, passionale, un'esaltazione di gesti e di sentimenti.
Un tema che ricorrerà per tutto il testo riguarda il rapporto tra Andromaca e i cavalli. Sin da piccola la figlia di Eezione è attratta e affascinata da questi animali: li cura e li monta benché tali attività poco si addicano al genere femminile di quel tempo. Alcuni esemplari rimarranno più cari alla protagonista come Pedaso, il puledro che suo fratello Pode salva da un gelido inverno e che diverrà suo fedele compagno anche in battaglia fino alla cruenta fine. Con dispiacere, anche Andromaca piangerà la dipartita dell'animale avendolo anch'essa curato e instaurato con lui un affettuoso rapporto.
Così, il lettore seguirà la vita di Andromaca fino alla sua morte, cogliendone l'indiscusso coraggio, l'azione del cuore che ha sempre guidato l'agire della donna.
L'Andromaca di Minicone si presenta come una donna forte e ricca d'Amore, accorta e attenta non solo verso gli affetti più cari, il suo sposo e il suo primogenito Astianatte, ma anche alla polis, all'intera comunità troiana, alle sue ancelle, prima fra tutte Agamede, che le resterà al fianco per tutta la vita.
Non perderà mai la dignità Andromaca, anche una volta fatta schiava e concubina da Neottolemo, figlio di Achille, dal quale genererà Molosso.
La traccia che intende lasciare questa Andromaca, che diviene così simbolo incarnato di devozione, determinazione e perseveranza, è che pur sballottati nella tempesta del dolore più grande, è possibile non solo resistere, ma esistere agire per il bene, quello di tutti.
Andromaca pone in evidenza al lettore contemporaneo come la vita, in realtà, si svolga all'interno di ognuno di noi e quanto le emozioni contino in questo continuum di eventi esistenziali: è possibile rimanerne sopraffatti oppure imparare a gestirli.
In conclusione, l'opera "Memorie di Andromaca" risulta un testo curato, ben scritto, appassionante, declinato al moderno. Essa può rivolgersi a un pubblico già interessato a tali tematiche ma non solo, in quanto si presenta come possibilità letteraria volta ad appassionare anche i neofiti, facendo innamorare tutti coloro che intendono approcciarsi ai miti greci per la prima volta, goduti in chiave moderna.
Buona lettura.
(Sveva Borghini)



POTREBBE INTERESSARTI ANCHE





Il libro consigliato

Il libro consigliato

Iscriviti alla Newsletter...

newsletter ...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.

Iscriviti qui!

Cerchi un libro?

Inserisci il titolo, parte del titolo o il nome dell'autore:



Norme sulla privacy