Casa Editrice: Giovane Holden Edizioni - 104 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
A Santa Marta il decesso, nel reparto hospice del locale ospedale, di un'anziana donna, malata terminale, viene subito catalogato come morte per cause naturali, ma una onlus, dedita all'assistenza ai malati gravi o a pazienti soli e bisognosi, che, improvvisamente, vede sfumare un grosso lascito testamentario a suo favore, presenta una denuncia e induce i carabinieri ad aprire un fascicolo di morte sospetta. Infatti, la settimana successiva sarebbe stato redatto alla presenza di un notaio un nuovo testamento, con cui la donna avrebbe assegnato la maggior parte del suo patrimonio alla organizzazione di volontariato, lasciando pochi beni agli eredi legittimi, cioè ai due figli e un nipote. Dall'esame autoptico, disposto dal maresciallo Ranieri, a capo delle indagini, risulta la presenza di una dose massiccia di insulina nel sangue, che, iniettata in dose elevata in un soggetto non affetto da diabete e non utilizzato abitualmente, ne ha provocato il coma e la successiva morte. L'arma del delitto è quindi individuata in una semplice fiala di insulina. La messa a fuoco da parte degli inquirenti dell'ambiente ospedaliero e la vita privata dei congiunti della vittima permette di scoprire delle realtà sconcertanti. Per la soluzione del caso le ipotesi sono tante: vi sono vari moventi, principalmente basati su motivazioni di natura economica ma anche su un deprecabile errore terapeutico. I sospetti cadono su diversi soggetti e la soluzione del delitto quasi perfetto non è facilmente immaginabile.
Recensione:
Un giallo breve che si sviluppa in meno di cento pagine, con una narrazione interessante e una curiosità verso la trama che va in crescendo.
Francesco Grano ha una scrittura scorrevole e chiara. L'autore ha deciso di costruire la sua opera in terza persona, con un narratore onnisciente, sopra le parti, per offrire al lettore una visione a volo, con panoramica larga. Questa scelta non permette al lettore di entrare in empatia coi personaggi, si resta distaccati, come spettatori più che attori partecipativi. Grano scava nei suoi personaggi, ne racconta le vicissitudini, le vittorie e le difficoltà, le luci come le ombre, rendendoli complessi e perfettamente comprensibili. Per il piano emozionale ci saremmo sentiti più coinvolti con una narrazione in prima persona, raccontata di volta in volta dai protagonisti, in un cambio di testimone che sarebbe stato suggestivo, più forte sotto il profilo del tranfert, aiutati anche dal fatto che già alcuni capitoli hanno come titolo il nome dei personaggi. Scelta stilistica a parte, il romanzo c'è, è piacevole e intrigante da seguire.
All'inizio non vi sono molte sorprese, tutto procede sul filo del già sentito e del già narrato, ma non è una pecca dell'autore, anzi, è un modo per dimostrare che alcuni problemi sono unici solo nella mente di chi li vive. In realtà alcune preoccupazioni, difficoltà, sogni e desideri sono corali, ci paiono senza sorprese e quasi scontati, proprio perché fanno in qualche modo della vita di tutti.
Man mano che l'indagine avanza, portata avanti da un gruppo investigativo attento e capace, le ombre si infittiscono e una storia che appariva come già scritta si ammanta di mistero e complicazioni. Una morte semplice, rivela invece molte più cose da raccontare. "Luce sinistra in hospice", oltre a portare sotto i riflettori gli ultimi giorni di vita di chi, afflitto da una diagnosi infausta, può solo attendere la morte, mostra i diversi modi di gestire il dolore e le situazioni al limite. I rapporti famigliari sono centrali, con il loro bagaglio di amore e d'incomprensione, di perfezione esterna e disfunzioni interne. I motivi per i quali si uccide sono sempre i soliti, ma capire quale di questi abbia armato la mano nel caso del romanzo in oggetto, non sarà semplice.
Una trama densa, ritmata, aiutata dal dono della sintesi dell'autore, rende il libro godibile per gli amanti del genere e non solo per loro.
Pubblicato nel 2022 dalla Casa Editrice Giovane Holden di Viareggio, "Luce sinistra in hospice" ha ricevuto una segnalazione di merito alla XX edizione del "Premio nazionale di arti letterarie metropoli di Torino". Segnalazione meritata.
(Tatiana Vanini)