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La villa della lavanda
di Fiona McIntosh
Traduzione a cura di: Marta Lanfranco

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    Casa Editrice: Newton Compton Editori - 384 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Romanzo storico

    Trama:
    Luc Bonet è cresciuto in Provenza, in una ricca famiglia ebraica che coltiva la lavanda da generazioni e che gli ha trasmesso l'amore per una tradizione antica. Ma quando esplode la seconda guerra mondiale, con il suo carico di violenza e distruzione, e la Milizia francese deporta tutta la sua famiglia, Luc non può fare altro che unirsi alla Resistenza, abbandonando i suoi amati campi. Lisette Forestier ha una missione da portare a termine: farsi strada nel cuore di un alto ufficiale tedesco per minare dall'interno le fondamenta del Reich. Quello che Luc e Lisette non avevano previsto era di incontrarsi. Quando si conoscono, nel pieno dell'occupazione parigina, le spie popolano tanto le fila tedesche quanto quelle francesi, e fidarsi della persona sbagliata equivale a morte certa. Luc e Lisette possono contare solo l'uno sull'altra. Ma quando le emozioni che li legano minacciano di tradirli, il loro amore potrebbe rivelarsi il rischio più grande di tutti.

    Recensione:
    Un romanzo storico intenso come il colore della lavanda e avvolgente come il profumo di questa coltivazione. "La villa della lavanda" ci porta nel teatro della seconda guerra mondiale, in Francia, e ci racconta degli uomini e delle donne che hanno combattuto in sordina, nascosti. Non nelle trincee, nei mari o solcando i cieli, ma tra i reparti della resistenza, tra le spie, in questo romanzo vivrete con l'esercito degli invisibili e sentirete le emozioni, i dubbi, le volontà di chi ha combattuto la guerra in un modo non convenzionale, ma fondamentale.
    Fiona McIntosh mostra con chiarezza e scorrevolezza lo sconcerto di trovarsi con la vita sconvolta. Un giorno sei tranquillo, a pensare ai fatti tuoi, con la famiglia e un futuro, il giorno dopo hai in mano solo rabbia, dolore e nulla più. Nella parte iniziale, viene raccontata quasi la volontà di non vedere, non capire, in un inno alle negazioni che è solo protezione. Poi, di fronte al male, c'è una scelta da compiere: soccombere in silenzio o provare a lottare.
    Il romanzo evolve, porta azione, pericolo e una forte spinta empatica e di partecipazione verso i due personaggi principali Luc e Lisette. Con loro soffriamo, abbiamo paura, arriviamo ad abbracciarli e seguirli con attenzione e cura. L'autrice, in questo romanzo, mostra anche la stravaganza dell'essere umano, che nel pericolo, trova comunque lo spazio per l'amore. Sembra follia coltivare un sentimento così dolce mentre cadono le bombe, eppure è perfettamente naturale: è la spinta continua alla vita e alla speranza, una panacea per la mente e per fortificare gli animi.
    Tutti i personaggi de "La villa della lavanda", dai principali ai secondari, sono curati, profondi e comprensibili. Le interazioni tra loro sono credibili, sostenute da dialoghi brillanti, dinamici, che aumentano il ritmo della narrazione e la sostengono egregiamente. La ricostruzione storica è curata, romanzata ma approfondita, e rende tridimensionale la lettura.
    "La villa della lavanda" è un romanzo sulla guerra e sull'amore, entrambe appannaggio dell'uomo, l'essere che vive sul confine di luce e ombra. Vi appassionerete a ciò che le pagine vi porteranno, e cercherete la vita nonostante il dilagare della morte, sempre con il profumo della lavanda a confortarvi.
    (Tatiana Vanini)



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