Genere: Romanzo storico

Trama:
1942, Val di Sur. Tra i boschi sterminati ai piedi del monte Spino si nasconde una compagnia circense. Sono uomini e donne legati dalla paura: neppure gli abitanti del paese vicino devono sapere che sono lì, se scoperti rischierebbero l'arresto. E così, quando le urla di una ragazza sconosciuta che scende precipitosamente dalla montagna diventano impossibili da ignorare, il gruppo si ritrova davanti a un bivio: accoglierla e mettere a rischio la sicurezza di tutti o abbandonarla al suo destino? Vince la linea dell'accoglienza, ma dopo il suo arrivo le cose non saranno più le stesse: tra litigi, vecchie ferite e nuovi legami, col trascorrere del tempo la tensione si fa sempre più alta. Il prosieguo della guerra mette a dura prova tutti e quando un manipolo di soldati tedeschi scoprirà il loro nascondiglio, evitare una scelta drammatica non sarà più possibile. Un romanzo ispirato a vicende reali accadute durante la Seconda Guerra Mondiale tra le valli bresciane, dove la pace non sembrava potesse più tornare.

Recensione:
Un romanzo storico intenso, duro e commovente, che mescola realtà storica e finzione narrativa: "La ragazza della montagna" entra dentro e conduce dentro la trama.
Veronica Del Vecchio è al suo esordio con questo libro. Un inizio davvero promettente. La scrittura è scorrevole, per una narrazione in prima persona che porta il lettore a vivere la trama da protagonista, davanti agli eventi, in un'esperienza fortemente immersiva.
I capitoli si alternano tra la gente del circo, reietta e braccata, nascosta nei boschi, che accoglie una misteriosa ragazza straniera che non parla italiano, e la narrazione di un soldato senza nome. Due filoni che sono destinati ad incontrarsi solo nel finale.
I personaggi sono strutturati con cura, profondi, sfaccettati. Soprattutto i due narratori: Vincenzo, lo zoppo del circo, da una parte e il soldato dall'altra, raccontano tutte le loro sensazioni, per emozioni che passano e raggiungono dirette il lettore che le condivide e vede veramente il mondo attraverso i loro occhi. E' un legame empatico fortissimo quello che si crea, che fa riflettere sulle tematiche della guerra, sulla paura, la solitudine, l'inutilità della follia umana che porta morte e sofferenza per rincorrere un ideale illusorio. Sono gli ultimi a soffrire, coloro che non c'entrano nulla con le decisioni dei potenti, che le subiscono solo, e nel modo più brutale.
La trama procede con un ottimo ritmo, dove la parole scorrono quasi ipnotiche. E' davvero difficile uscire dalla dimensione narrativa, non si vuole nemmeno separarsi da questo romanzo, che continuamente invita a proseguire, a scoprire e a condividere.
"La ragazza della montagna" in modo originale, scava nei rapporti umani, ne mostra tutte le dinamiche e le evoluzioni che si innescano nei periodi di crisi.
Da una parte ci si unisce, ma può capitare anche di dividersi, di rendere necessaria l'individualità oppure trovare forza in un sostegno insperato o insospettabile.
Un romanzo storico di grande impatto.
(Tatiana Vanini)

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