Casa Editrice: Pluriversum - 124 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Narrativa
Presentazione:
Agata e Teodoro si conoscono casualmente nel web, attratti dalla possibilità di trovare, in uno spazio indefinito, una voce vibrante tra i rumori di fondo, come un suono riconoscibile attraverso distanze siderali. Nonostante si ritrovino a conversare nei ritagli di tempo, quando il lavoro o gli impegni familiari lo consentono, il loro incontro fortuito si trasforma presto in un rapporto umano intimo e sentito, che permette loro di aprirsi e di raccontarsi. L'affinità spirituale ed emotiva li porta a interrogarsi sulla complessità dell'esistere, del conoscersi, del rappresentarsi e dello scoprirsi nell'altro, con la consapevolezza che - in un mondo pieno di contraddizioni - la capacità di relazionarsi, sotto tutti i punti di vista, resta l'unica forza che permette davvero di vivere.
Un estratto dal libro:
«[...] La settimana scorsa [...] sono andata a prendere un caffè in città, al bar con la vetrina dirimpetto alla statua di Garibaldi. Hai presente?» Lui annuì. «Un saltimbanco sulla piazza faceva volare in aria bolle di sapone gigantesche e una bambina, sui quattro anni, con i riccioli sudati sulla fronte, le ammirava prendere il volo con il volto radioso, battendo mani e piedi con grande entusiasmo».
Teodoro immaginò sua figlia che saltava gridando, con un fare abbastanza impacciato.
«La guardavo» proseguì Agata, «e sorridevo di rimando, immedesimandomi in quel divertimento fine a sé stesso. Ma la bambina era lì, dentro quella cornice, insieme a delle enormi bolle di sapone traslucide - dietro cui si intravedevano il ponte, il fiume e il selciato con le strisce pedonali - e non le importava della stratificazione. Io invece ero lì, complice del suo piacere, ed ero altrove, negli occhi di chi guarda me che guardo la bambina che gioca. Lei lì, io lì e altrove. Forse proprio dietro la bolla che si stacca dall'anello del giocoliere e ruota, ma per tutt'altra ragione. È un po' questa la differenza».
«Capisco cosa intendi. A volte è difficile esserci. Tutto qui.»
«Mi chiedo se non sia questo il modo più onesto di esserci, in verità».
Note sull'autrice:
Rosa Rovini è nata a Pisa e ha conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della sua città e un master universitario in scrittura professionale. Da sempre appassionata di scrittura, lavora da molti anni nel campo della comunicazione. "La fine non sta dove crediamo" è il suo primo romanzo breve.
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