Casa Editrice: Indipendente - 627 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Fantasy
Trama:
Gli elfi si sono estinti, diventando leggenda.
Il loro spirito venne imprigionato da un anatema proibito per mille anni, durante i quali non avrebbero più potuto interagire con il mondo materiale.
Ora i mille anni sono trascorsi e gli elfi stanno lentamente ritornando nelle Terre Note.
Ma con loro, anche l’oscuro essere che li aveva imprigionati è ritornato per riprendere da dove aveva interrotto.
Solo l’Antico è in grado di fermarlo. Ma deve essere trovato e risvegliato o le Terre Note saranno condannate.
Così, almeno, è quanto si dice reciti la Profezia.
Recensione:
Un romanzo che si presenta con un aspetto corposo: "L'acciaio degli Elfi" è il primo libro delle Cronache delle Terre Note e delinea un mondo affascinante e una trama con delle unicità.
Salvatore Piras ha una scrittura che ricorda i classici del genere fantasy degli anni '80 e '90. Un modo di raccontare elegante, a tratti pomposo, dove grande importanza hanno le descrizioni, con i dialoghi collocati in momenti precisi per determinati scopi, senza essere protagonisti. E' un modo di scrivere che porta a un ritmo di lettura più lento, che potrebbe scoraggiare visto il numero di pagine, ma che da un lato ha il pregio di non lasciare nulla di non detto. E' indubbio che certe parti potevano essere rese in maniera più snella, dando all'intera opera un dinamismo di cui a tratti si sente la mancanza, ma posso dire che nella trama sono inserite sorprese, capovolgimenti, e soprattutto momenti di azione e di scontri che sono resi in maniera chiara e avvincente.
D'altro canto, essendo questo il primo capitolo di una serie, serve attenzione e tempo per permettere al lettore di apprendere le dinamiche di un nuovo mondo, conoscere i personaggi, capire gli antefatti che hanno portato alla situazione attuale ed essere così consapevoli e pronti a seguirne le evoluzioni.
Nel romanzo troviamo diversi personaggi, che sono ben descritti e si prestano alla conoscenza scanditi, così che sia naturale distinguerli e soprattutto ricordarli. Nelle pagine finali, poi, sono riportati i loro nomi e una breve descrizione, utile nel caso sorgano dubbi.
Alcuni sono resi con maggior profondità, per altri si resta in superficie, scelta corretta e sensata, motivata dall'importanza rivestita da ognuno per la realizzazione dell'intreccio. "L'acciaio degli Elfi" è un fantasy rispettoso degli aspetti classici del genere, come il tema del viaggio e l'evoluzione delle figure principali, con identità da svelare e potenzialità da realizzare con lo scorrere dei capitoli e dell'esperienza. Ho trovato innovativo come l'autore riporta la razza elfica nel mondo, un aspetto di creatività che, inizialmente, aveva suscitato in me domande, a cui ho poi trovato puntuale e soddisfacente spiegazione, più scontato e banale è invece l'aspetto profetico.
Battaglie, da una parte la salvezza, dall'altra il caos, un'eredità di conoscenza da preservare e consegnare alle nuove generazioni, un popolo da unire ma anche chi osteggia il diverso, e lo combatte nei modi più biechi e odiosi.
In questo romanzo abbiamo le basi e siamo coinvolti dalle azioni, lanciati verso il prosieguo e le tante sorprese che di sicuro ci attendono. Ingolositi da "L'acciaio degli Elfi", possiamo avere con un buon grado di certezza, l'idea che ci aspetta un'avventura epica.
(Tatiana Vanini)
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