Genere: Poesia

Trama:
Accostando pezzi di vita diversi e distinti si può ottenere un disegno che avrà pure un senso... sto ancora cercando di scoprirlo!

Recensione:
Un'opera che incanta e coinvolge, mentre le parole si fanno abbraccio che racconta e musica che culla. Giuseppe Puccio con "Intarsi di vita" ci regala la sua storia e ci permette di farla un po' nostra.
La vita è fatta di tanti momenti, esperienze diverse, esattamente come gli intarsi che possono essere composti di materiali differenti, oppure dello stesso, fino a comporre un disegno che, si spera, un giorno con la giusta distanza, apparirà chiaro. E' già questa un'analogia che conquista dai primissimi momenti, che fa annuire, trovare consenso e famigliarità. Si instaura così un primo contatto tra autore e lettore, invogliando a scoprire cosa vi sia racchiuso nelle pagine seguenti.
Gli intarsi concreti, pregiati, divengono qui stile narrativo, perché troviamo mescolati prosa, poesia e canzoni. Parole, sempre parole, ma che si compongono in armonie sfaccettate, nuove, per dare un ritmo che cambia registro rinnovandosi continuamente, dinamico, coinvolgente che non stanca. E' un invito e restare in compagnia di Giuseppe Puccio.
E' uno stile molto personale di fare biografia, che veicola emozioni e rende tutto coinvolgente poiché riusciamo a entrare in ciò che leggiamo, a comprenderlo in ogni sua parte.
Di solito i testi poetici sono appannaggio degli amatori del genere. Molte le persone che nelle poesie, specialmente moderne, non riescono ad entrare, a vedere le immagini che l'autore vorrebbe trasmettere, a sentire le sensazioni come succede con un romanzo. "Intarsi di vita" invece, vuoi per l'impostazione, ma sicuramente grazie alla capacità espressiva dell'autore, risulta chiaro, leggibile, vivibile ad un pubblico ampio. Si assorbe ogni frase e si sente ogni passaggio.
In quest'opera si realizza la stessa identica magia delle storie ben raccontate o delle canzoni che ci emozionano: le sentiamo nostre, perché il personale vissuto di ognuno entra in gioco e le parole dell'autore le percepiamo come parte di noi. Qui incontriamo la storia di Giuseppe, con i suoi alti e bassi, le scoperte, le ricerche per costruire se stesso, i rapporti amicali e famigliari. Ci sono sorprese, dolore e sorrisi e comprendiamo appieno che la storia di chiunque è un romanzo, una silloge, una canzone: un percorso speciale ed irripetibile.
Non è un'opera ampia, la potrei definire essenziale, ma in questo suo modo di non essere invadente la scopriamo ricca, profonda e giusta.
È una bella scoperta, che fa riflettere e comparare le esperienze. Come una canzone resta dentro e risuona anche a libro chiuso.
Un'opera generosa e accogliente.
(Tatiana Vanini)

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