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Genere: Romanzo storico

Trama:
Firenze, 1439. Durante il delicatissimo concilio ecumenico, un inquietante evento rischia di creare ulteriori e pericolose tensioni tra la Chiesa latina e quella greca: un delegato greco, appena ventenne, precipita dalla cupola di Santa Maria del Fiore. Cosimo de' Medici incarica subito Leon Battista Alberti, noto per il suo ingegno acuto, di indagare segretamente su quell'evento tanto violento. I segni sul collo della vittima costringono presto Leon Battista a informare Cosimo che l'ipotesi di suicidio inizialmente elaborata è da scartare. Non solo, infatti, il giovane è stato strangolato, ma il cadavere aveva in bocca un fiorino d'oro e un foglietto con su scritto "Timeo". Alberti e Parentucelli, raffinato e dotto teologo che lo affianca nell'indagine, non impiegano molto tempo a scandagliare la vita della vittima, il giovane Teodoro, i suoi affari, le sue frequentazioni. Ma chi possa avere avuto interesse a ucciderlo resta un mistero. E soprattutto, perché? C'è forse qualcuno che trama perché l'unione tra le due Chiese fallisca? Quando un altro crimine bagna di sangue le strade di Firenze, i due si rendono conto che dietro a quelle morti c'è uno schema concepito con diabolica precisione da una mente lucida e spietata. Se non troveranno al più presto l'assassino, non solo le morti finiranno per moltiplicarsi, ma il destino della cristianità sarà in grave pericolo.

Recensione:
"Il quinto sigillo" è un'opera prima, un thriller storico congegnato con cura, che mostra attenzione per i particolari e conoscenza del periodo narrato, per una storia che prende, coinvolge e insegna.
Davide Cossu ha una bella penna, capace di essere chiara, scorrevole ed erudita nella scelta di determinati termini ricercati. Grazie alle sue parole la storia vive, si innalza e trasporta il lettore nel clima della trama, tra intrighi, fatti di fede che si mescolano con la politica, dove sacro e profano si confondono per rendere reali i desideri e le ossessioni degli uomini.
I personaggi sono vari, tra figure realmente esistite e altre, nate nella fantasia dell'autore. Tutte mostrano ugual valore e spessore e sono chiari i caratteri e le indoli, anche in coloro che vogliono restare nell'ombra e quindi risultano più ambigui e misteriosi. Ho però avvertito un certo distacco, una lontananza che non mi ha permesso di immedesimarmi con i protagonisti, rimanendo spettatrice al loro fianco. Esperienza letteraria piacevole, ma non totalmente immersiva.
La storia avanza tra pericoli che arrivano da ogni parte. Chi indaga sulla morte di un membro della delegazione greca, giunta a Firenze per il concilio ecumenico, non deve solo guardarsi dai nemici celati e quelli che non hanno remore nel manifestarsi, ma pure da coloro che dovrebbero essere alleati. Gli interessi in ballo sono molteplici, ci sono quelli dei padri della chiesa e quelli dei maggiorenti della città, fino a quelli in seno alla famiglia imperiale. Chi segue il caso in fondo è una pedina sacrificabile, e lo sa, anche se persegue testardo il sentiero della verità.
Leon Battista Alberti, il protagonista, è un soggetto davvero interessante: intelligente, erudito, esce dagli schemi rigidi di comportamento mostrando una certa tendenza alla ribellione, ma diplomatica, ed è perfetto per lui il ruolo di segugio. Lo si scopre con curiosità e seguirlo viene naturale.
Usando la sponda dell'indagine, Cossu mostra al lettore vari lati dell'amministrazione fiorentina e non solo, spiegando bene il periodo storico educa, informa, fornisce spunti di riflessione che si possono poi approfondire, esposti nella forma evasiva della narrazione.
Tra colpi di scena e azioni ben calibrate, la verità sarà davvero sorprendente, mostrando una volta di più che chiunque può divenire un assassino, con le distorte motivazioni di una mente al contempo lucida e turbata.
"Il quinto sigillo" si dimostra opera intrigante, che non mancherà di trovare il consenso negli estimatori del genere storico.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Temere cose non ancora avvenute è l'occupazione principale di chi regge i popoli.

Non dovete avere paura delle sconfitte. Insegnano di più di quanto tolgano.



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