Genere: Narrativa

Trama:
Un interprete simultaneo, di ritorno da una sessione finita contro le sue aspettative, mette in discussione la propria esistenza. Ripercorrendo le tappe essenziali del suo vissuto, scandite attraverso successi e fallimenti, cercherà di fornire una rappresentazione significativa della sua vita nel mondo imperfettivo. Una storia vera, coinvolgente e sofisticata, di un percorso che rivelerà al protagonista la sua natura più profonda.

Recensione:
Un romanzo introspettivo, una narrazione di sconfitte e di cadute, un'opera da meditare più che da leggere. "Il mondo imperfettivo" si apre con un accadimento curioso, un qualcosa che può capitare a ognuno di noi: vedere la debolezza di un altro e riconoscerla in noi. Da questo si innesca il romanzo, facendo sì che il protagonista, senza nome, che non si presenta e non si descrive, racconti invece con estrema sincerità tutta la sua vita.
La scrittura di Alfonso Zanini, sebbene corretta e impreziosita da frasi non banali, è monocolore. Non ha picchi, è un unico tono, che in parte culla e in parte porta quasi in stato di trance, dove esiste solo la storia che ci viene raccontata.
Il protagonista e io narrante, mostra se stesso e le figure che ha accanto, che ha incontrato in maniera fugace o più profonda. Con questa scelta narrativa c'è il limite di predisporre per il lettore un mondo chiuso, con un solo punto di vista, un orizzonte ristretto. Se questo vale per il mondo esterno, quando si parla di interiorità, di analisi intima e privata, l'opera si allarga, mostrando pregi che appaiono difetti e difetti che potrebbero essere pregi. Non solo. Il narratore non si limita a raccontare la sua dimensione più privata, ma la analizza, mostrando sia tratti di confusione che altri di estrema lucidità.
Colpisce molto il pensiero del protagonista di non avere un'identità definita, un ruolo preciso e caratterizzato sul palcoscenico del mondo, nell'interpretazione di quell'enigmatica tragedia/commedia che è la vita. Allo stesso modo attrae la sua ricerca, anche attraverso le interrogazioni degli altri, di chi sia lui. Se ci soffermiamo su questa ricerca che è una necessità, ci accorgiamo di quanto sia corale questo pensiero dall'apparenza unica. Tutti noi, in alcuni momenti della nostra vita, ci siamo sentiti dubbiosi, incerti, smarriti, indefiniti, mentre quelli che ci circondavano apparivano a fuoco, in pieno controllo delle azioni e della direzione del loro andare.
E' da questa epifania che si guarda in modo diverso al libro: da un iniziale approccio vicino alla noia, mentre giudichiamo il protagonista inconcludente e troppo perso nelle proprie spirali mentali per vivere davvero, passiamo ad accettarlo, a vedere punti di contatto con le parti di noi che non ci piace ammettere, a seguire il racconto nella ricerca di un punto di svolta. Se lo troviamo per il soggetto principale, c'è speranza anche per noi. "Il mondo imperfettivo" non è un'opera per tutti. Serve maturità, lo apprezzeranno i lettori navigati, quelli con una predisposizione alla filosofia e alle interrogazioni. E' per chi riconosce le proprie imperfezioni e quelle del mondo, per chi ricerca, per chi non si arrende.
"Il mondo imperfettivo" è il racconto di un'esistenza: privato, intimo, con suggestioni e spunti di riflessioni corali. Da prendere a piccoli sorsi.
(Tatiana Vanini)

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