Genere: Noir

Trama:
Da un lontano passato emerge la storia dimenticata di un convento situato alle porte della città di Ferrara e delle giovani vite che vi hanno trovato conforto: una vicenda terribilmente umana, di miseria e pazzia, di colpe non confessate e di assoluzioni forse non dovute. Un gran numero di ossa di bambini emerge in un campo dove sono in corso degli scavi, nei pressi dello zuccherificio di Pontelagoscuro. Ancora una volta, Attilio Malvezzi detto il foresto viene coinvolto nelle indagini: il suo amico maresciallo lo fa assumere come operaio stagionale per dargli un lavoro e la possibilità di fare ricerche sul campo. E' il 1951 e in una torrida estate il foresto dovrà fare luce su una storia che metterà a dura prova la sua capacità di decidere tra il bene e il male. Sullo sfondo, ancora una volta, l’irresistibile fascino di un’isola posta nel mezzo del Po, dove la natura selvaggia regna incontrastata.

Recensione:
"Il campo delle ossa" è un noir forte e delicato al contempo, che porta il lettore indietro nel tempo, nel 1951, nella campagna ferrarese.
Chiara Forlani torna al pubblico con la seconda indagine del Foresto, personaggio che avevamo incontrato in "Delitto sull'Isola Bianca". Posso rassicurare il pubblico che, anche senza avere accortezza dell'opera precedente, il nuovo romanzo risulta chiaro in ogni sua parte e, i rimandi, aiutano a capire cosa è successo in precedenza. "Il campo delle ossa" è quindi un romanzo perfettamente fruibile anche da solo.
Molto bello e tridimensionale è il teatro degli eventi. L'autrice fa entrare nel tempo che fu, con le difficoltà da affrontare, i poveri che faticano e si arrabattano tra la terra e i lavori saltuari, alla ricerca di qualche soldo che permetta di aspirare a un futuro. Vediamo anche la ricostruzione dell'Italia dopo la guerra, con da un lato una pace che porta vento di benessere, e il timore di cadere in un ulteriore conflitto che segnerebbe davvero la fine per tutti.
I personaggi sono molto belli, intensi, raccontati con profondità. Su tutti emerge il protagonista, Attilio detto Foresto. E' una figura attraente e carismatica, che una ferita alla testa e il conseguente periodo in ospedale, hanno reso sensibile alle emozioni altrui. Il suo percepire sentimenti e stati d'animo offre una finestra privilegiata sugli altri personaggi, incuriosisce e intriga, senza togliere nulla al mistero del caso in oggetto.
La trama è ben costruita, ha un andare vivace e costante. Non c'è noia e si percepisce un leggero innalzamento della tensione nel finale, dove arriva alla conclusione chi indaga, ma anche chi legge, permettendo ai lettori di essere sempre al passo.
"Il campo delle ossa" è un'opera che fa riflettere sull'ignoranza, il pregiudizio e la follia nata nel degrado. Tocca i cuori parlando di vite concluse ancora prima di affacciarsi al mondo, o così presto da non avere nemmeno un ricordo o una carezza fugace. Ossa di bambini che gridano al mondo la morte del futuro.
L'autrice racconta tutto con estrema dignità, senza cadere nella sensazione, permettendo di assorbire le sue parole senza ansia, ma con partecipazione.
Il romanzo è piacevole e regala ore di lettura immersive.
Scoprite "Il campo delle ossa" e vedrete come il passato può essere vicino.
(Tatiana Vanini)

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