Casa Editrice: Indipendente - 344 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Romanzo storico
Trama:
Negli ultimi mesi del 69 d.C., l'Anno dei Quattro Imperatori, un giovane architetto e il suo aiutante, scampati ai massacri della guerra civile che incendia le province del Reno, riparano nel ricco Egitto romano per far perdere le loro tracce. Lasciano dietro di loro un pesante conto in sospeso con la giustizia. Rifugiarsi sotto falso nome nel luogo più lontano da Roma di cui hanno udito parlare sembra una buona scelta.
Ma anche nelle province d'Oriente la pace è di breve durata: l'imperatore Vespasiano e il figlio Tito stanno mettendo a ferro e fuoco la Giudea e la Siria e per i due fuggiaschi è sempre più difficile trovare un luogo in cui sparire confondendosi con la gente del posto.
Le guerre e gli eccidi che sconvolgono l'impero non sono, tuttavia, le sole sciagure che sembrano perseguitare l'architetto e il suo aiutante: dal passato rispunta un leggendario demone che anni prima ha marchiato in modo indelebile le loro vite. Non potranno fuggire per sempre: dovranno affrontare i fantasmi del passato, e lo scontro sarà mortale.
Recensione: "Il buio tra le colline" è il terzo volume della serie "Un architetto ai tempi dell'impero". Voglio tranquillizzare i lettori: il romanzo è perfettamente comprensibile e godibile anche letto da solo.
Colpisce il ritmo narrativo dell'opera che è alto, brioso, già nei primi capitoli. Oltre a mostrare grande attenzione per la ricostruzione storica e le descrizioni, Rossi e Boch rendono tridimensionale il teatro degli eventi: non si fa alcuna fatica nell'immaginare i luoghi e i personaggi, non solo, è come se tra le righe fossero imprigionati gli odori e anche il clima, tanto è vivida l'immagine che si forma nella mente.
Si potrebbe pensare che un libro dove le descrizioni sono così accurate e importanti rischi di essere noioso o prolisso. In "Il buio tra le colline" questo timore non nasce, perché è intrigante, formativo e ricco di azione, per una storia che si dipana in 346 pagine complessive, dove entrano in gioco sorprese, scontri, adrenalina e profondità.
La trama è distesa in un periodo lunghissimo, raccontando le gesta dei protagonisti, l'architetto Marco e il tribuno Lucio, per anni e anni. Sebbene sia chiaro che ci sia un pregresso importante, i rimandi colmano i vuoti e si può seguire il presente narrativo con comodo e diletto. Viviamo l'Impero romano, il suo estendersi in nazioni diverse e distanti dalla terra natale e gli autori ci offrono i nomi e le usanze del tempo, per un'esperienza immersiva e formativa al contempo. Nelle pagine finali è poi presente un glossario preciso che colma ogni dubbio o lacuna che si possano formare nei capitoli.
I personaggi sono curati in ogni particolare, dall'aspetto al carattere, dal passato alle capacità atletiche e tutti hanno qualcosa da offrire. E' facile entrare in empatia con Marco e Lucio, ma anche le altre figure offrono un bel ventaglio di emozioni e differenze nelle quali ci si può rispecchiare per provare vicinanza, o legittima distanza e antipatia.
Sono rimasta sorpresa di quanta azione ci sia tra le pagine di "Il buio tra le colline". Davvero a Marco, che viaggia in compagnia di un lupo, e Lucio ne capitano di tutti i colori, sono rari i momenti di pace e anche quando si trovano in relativa sicurezza, restano pur sempre coi sensi all'erta, perché sono ricercati, rischiano di venire giustiziati e l'essere in continuo movimento, e sotto mentite spoglie, è la loro unica speranza di salvezza. C'è una matassa complicata da sbrogliare, cose da capire e piani da mettere in atto, per pagine deliziose dove le ore passano veloci. Ho già parlato delle accurate descrizioni, ebbene la narrazione resta chiara anche nelle scene più concitate, dimostrando una volta di più le capacità degli scrittori.
In una trama che si dilunga per anni è ovvio far incontrare molte persone ai protagonisti: alcune saranno di aiuto, altre si dimostreranno pesi da abbandonare, altri ancora saranno compagnie pericolose. Presente è il tema del viaggio, esteso al cammino personale dei personaggi principali che non si limitano a cambiare età, mostrando arricchimenti nei caratteri, tramite le numerose prove e difficoltà da superare.
Approfondito e ben narrato è lo spostamento attraverso luoghi diversi, che porta il lettore a conoscere nuovi scorci geografici e a scoprire come si estraevano, lavoravano e trasportavano i materiali e il loro utilizzo: il porfido, il marmo, ma anche il vetro. Elementi che mostrano ricerca, attenzione e passione da parte degli autori e che donano a questo romanzo storico un punto di vista nuovo, che si trova raramente nella letteratura di genere. Non manca un messaggio di giustizia da portare in un mondo violento, perfetto per il tempo narrativo, ma universale e moderno anche ai tempi nostri.
Con queste caratteristiche non sorprende che "Il buio tra le colline" abbia vinto la IX edizione del premio Amarganta- Città di Rieti.
Un romanzo che mi sento di consigliare a tutti, perché dà molto e leggerlo è un piacere.
(Tatiana Vanini)
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