Casa Editrice: TimeCrime - 354 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Xander Shute, con alle spalle una prestigiosa carriera in banca e ora senzatetto per le strade di Londra, si ripara per la notte in un appartamento vuoto a Mayfair. Quando sente i proprietari rientrare, corre a nascondersi. Intrappolato dietro al divano assiste alla discussione della coppia, diventando il testimone di un feroce omicidio. Ma chi è la donna che è stata assassinata? La stessa che secondo la polizia non poteva assolutamente trovarsi lì? E com'è possibile che l'uomo che ha visto insieme a lei la stia facendo franca? Mentre Xander cerca risposte, la sua memoria viene messa alla prova e lo costringe ad affrontare un passato doloroso sepolto da tempo. Quanto è disposto a rischiare per scoprire la verità?
Recensione:
Un giallo teso, originale. "So cosa ho visto" è un'opera che gioca tra passato e presente, ma soprattutto è un viaggio nel labirinto della mente, tra verità, ricordi veri, parziali e falsi, certezze che non sono tali e un puzzle da ricostruire.
Imran Mahmood ha una scrittura ipnotica. Scorrevole, cattura l'attenzione e rende magistralmente il protagonista e la sua situazione, suscitando empatia a tranfert nel lettore. Il romanzo avvolge e coinvolge, ha ritmo, suspense e le sorprese sono incalzanti.
La narrazione è in prima persona e completamente affidata al protagonista. Xander è un senza tetto, un uomo che vive per strada da trent'anni, ma non è sempre stato così. Aveva una famiglia di origine, una laurea, un buon lavoro, una compagna, amici. Scoprire cosa ha portato lui a sentire la gabbia di un'abitazione, a ricercare il cielo e la terra per pulirsi i pensieri e riuscire a respirare, è parte integrante di una trama ricca, capace di scavare nel dolore, nella perdita e in quelle pietre miliari della vita che, insopportabili, fanno fare alla mente una giravolta.
Se da un lato l'opera dà luce agli invisibili, dall'altro è un giallo psicologico raffinato. Il protagonista, in una notte di pioggia, assiste a una morte violenta. Dalla sua decisione di denunciare il fatto alla polizia, la trama s'innalza e mostra ben presto stranezze, incongruenze, un mistero che tiene incollati alle pagine.
Pochi i personaggi in gioco, ben costruiti, ottime spalle per la trama. La Londra del libro, sebbene presente con le sue strade, i parchi e i quartieri è ininfluente: potrebbe essere qualsiasi altro luogo e tutto funzionerebbe nel medesimo modo. C'è un unico teatro degli eventi, un solo luogo davvero importante ed è la mente di Xander e i suoi ricordi.
Semi di tragedia gettati in una famiglia con luci e ombre, un uomo fragile e perso e la sua tenace ricerca della verità, porteranno il lettore nei luoghi oscuri della psiche, fino al finale che contiene una doppia sorpresa.
Se amate le opere di Hitchcock non potete perdere questo romanzo.
(Tatiana Vanini)
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