Casa Editrice: La Corte Editore - 400 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Narrativa
Trama:
Una saga familiare che racconta la parabola di due intere generazioni, seguendo le vicende di un'Italia dai mille volti, che cade ma sa rialzarsi. 1944, ultimi mesi prima della liberazione da parte degli Alleati. Mario Innocenti ha undici anni e vive con la madre Italia, il padre Beppe e il fratello maggiore Emireno nel cuore della Maremma. Conducono la vita semplice della gente povera durante il periodo di guerra. La situazione, però, non è destinata a rimanere tranquilla, dato il passaggio delle truppe tedesche e i numerosi rastrellamenti a cui è sottoposta la macchia. Anche la famiglia di Mario ne è vittima e Santa, sorella di Italia, improvvisamente scompare. Quando la guerra finisce, Beppe convince la famiglia a trasferirsi a Grosseto per aprire un bar in società con Roberto, detto il Tartaglione, l'amico partigiano con cui ha condiviso l'infanzia. Il desiderio di cambiamento è tanto, così come quello di ritornare a una vita piena che non sia solo sofferenza e sacrificio. Gli anni passano e un'estate gli Innocenti conoscono i Coppola, una famiglia di Napoli in vacanza nella riviera maremmana con la figlia Rosa. Sono molto distanti a livello sociale, culturale e ideologico, ma questo non impedisce a Rosa e Mario di instaurare quella che da subito sembra ben più di una semplice amicizia. Un romanzo tratto da una storia vera. Le vicissitudini di due famiglie agli antipodi che hanno lo stesso desiderio di rivalsa di un'Italia in pieno fermento politico e sociale.
Recensione:
Il lungo romanzo, o meglio saga, "I grifoni della Maremma" di Francesco Falconi è una recente pubblicazione (Ottobre 2022), edita da La Corte Editore.
Il libro di Falconi si dipana lungo diversi decenni, dalla seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri e si ambienta nella Maremma toscana, nello specifico nelle zone limitrofe a Grosseto.
La narrazione ha inizio in un tempo presente pressocché contemporaneo, l'anno 2020, che sfuma in un flash back che ha inizio dal 1944 in poi.
Si tratta di un susseguirsi di andate e di ritorni da parte delle due voci narranti protagoniste: il padre Mario e il figlio Federico. "I grifoni della Maremma" rappresenta una sorta di eredità di vita che i due si passano limandone la circonferenza costituita da suggestioni, impressioni e riflessioni squisitamente personali.
Il trait d'union che lega i due contenitori temporali è il ritrovamento di un quaderno nel quale sono stati appuntati gli eventi più toccanti della famiglia Innocenti. In realtà, è significativo sottolineare che si tratta di memorie di "frammenti di vita".
Tale dettaglio risulta importante, in quanto, soprattutto all'inizio e al termine del libro, ricorre la citazione pirandelliana: "uno, nessuno e centomila" riferita alle due voci narranti. Forse, l'autore ha voluto mettere l'accento sulle tante parti che compongono l'essere umano; alcune più bestiali e viscerali come la rabbia o la paura e altre più nobili e umane come la solidarietà, l'impegno civile, l'affetto e la comunanza famigliare.
Falconi unisce sapientemente, mescolandole, la dimensione macro-temporale degli eventi storico sociali che hanno coinvolto l'Italia di quei decenni alla dimensione più intima delle vicissitudini della famiglia Innocenti.
Il leitmotiv dell'intero romanzo è il così definito "teorema dell'odio", propriamente incarnato nella figura di Beppe, il padre padrone della famiglia Innocenti. Come si sa, l'odio è l'esatto opposto del sentimento d'Amore rappresentato, per contro, dalla madre, Italia: fedele e devota, genitore quasi esemplare e dotata di una spiccata capacità di sopportazione.
E' così che si rintracciano, in questo testo, anche delle figure archetipali di significativo spessore in grado di indurre il lettore a compiere riflessioni profonde durante la lettura.
Uno dei capitoli più intensi risulta essere il 32 la cui tematica principale è la morte di Roberto - detto il Tartaglione - e della compagna di una vita, Santa, sorella di Italia. Ciò che caratterizza questo capitolo e, in qualche modo, lo esalta rispetto agli altri è l'ibridazione che si realizza tra l'amore e la morte. La coppia diviene qui emblema di un sentimento che va oltre; oltre la fine terrena e pure oltre l'odio che hanno vissuto e subito in vita. Trovo che tale aspetto evidenzi una tematica molto profonda e anche commovente, come si può evincere da queste righe: "Santa e Roberto erano due anime gemelle, che per troppo tempo si erano rincorse senza mai ritrovarsi. Ma il vero amore trova sempre un lieto fine e loro si erano ricongiunti. E il loro legame, seppur non benedetto nella casa del Signore, li aveva uniti per sempre. Finche´ morte non li separi. E neppure la morte, in effetti, c'era riuscita." (pag. 354). L'autore è in grado di traslare su carta anche tematiche così importanti utilizzando però, parole semplici ma d'impatto.
Inoltre, proprio in queste pagine, ritorna il richiamo al grifone. Animale leggendario dal corpo di leone e testa d'aquila, simbolo raffigurato nello stemma della città di Grosseto. Non a caso, la voce narrante di Mario, associa a Roberto e Santa l'immagine di due grifoni emblema di forza, di resistenza e di tenacia. La citazione dell'animale mitologico ricorre anche in altre parti del testo proprio a ricordare la tendenza e, forse, anche la capacità, a tener duro, a resistere nei confronti delle avversità della vita di cui pare dotata la famiglia Innocenti e i suoi vari componenti. Come già accennato in precedenza, con fluidità, il lettore rimarrà coinvolto nelle vicissitudini dei fratelli Emireno, Mario e Rodolfo Innocenti identificandosi, a tratti, anche nelle loro peculiarità caratteriali o scelte di vita. La costruzione psicologica dei personaggi risulta, difatti, particolarmente curata e arguta. Nello specifico, un accenno in più merita Carmela, madre di Rosa, quest'ultima compagna di Mario. Carmela porta con sé un potere di fascinazione sui generis. La donna non viene raccontata con nitidezza, come accade per altri personaggi, piuttosto i suoi tratti risultano effimeri, sfumati. Carmela è una donna colta, determinata e caratterizzata da quell'alone di misticismo, o magia per i più naif, che le consente di manipolare le situazioni e le persone verso uno stato di cose più favorevole. Carmela induce gli altri a rabbonirsi attraverso un sapiente uso delle parole e dei gesti che lascia estasiati e senza la possibilità di comprenderne esattamente la logica, se non a posteriori. La profilatura di questo personaggio e del resto della sua famiglia, di origini partenopee, consente anche di evidenziare i due differenti stili di vita e di ceto sociale, tra i maremmani Innocenti e i Coppola napoletani. Collegato a ciò, risulta squisitamente suggestiva la particolareggiata descrizione del cenone di Natale e dei suoi preparativi in terra campana, comprese le citazioni in dialetto napoletano! Falconi, attraverso queste pennellate, consente di addentrarsi veramente nel contesto famigliare che narra, riuscendo quasi a far percepire gli aromi dei piatti e l'atmosfera scanzonata e di festa raccontate nelle sue pagine.
In conclusione, i "Grifoni della Maremma" si compone di 37 capitoli ben ripartiti e, in coda, dei ringraziamenti e delle note dell'autore nelle quali si evince lo stampo autobiografico del romanzo e, ancora una volta, un richiamo agli eventi socio-politici attuali. La tecnica dei colpi di scena che si rintraccia in tutto il testo risulta essere estremamente funzionale al fine di mantenere alta l'attenzione del lettore nel proseguire la lettura. Infatti, l'autore riesce a coinvolgere colui che legge anche nelle scene della più semplice quotidianità di vita dei personaggi. Tale effetto è generato anche da una particolareggiata caratterizzazione degli stessi soprattutto per quanto riguarda i loro aspetti caratteriali e comportamentali, come già individuato in precedenza. In generale, il libro risulta ben scritto, con un buon lessico. Esso rappresenta una lettura arricchente che si rivolge a un pubblico eterogeneo grazie anche alla sua accessibilità, infatti, il romanzo presenta un buon ritmo che rende la lettura scorrevole e piacevole.
(Sveva Borghini)
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