Genere: Narrativa

Trama:
"Riusciremo a fermarci? Gli altri lo fanno, io... io non lo so! Non so cosa sono non so cosa voglio, forse sdraiarmi in un campo di grano, forse un lampo di genio, forse con te un figlio. Suonare ogni mio lamento, ogni mio entusiasmo, assaporarlo, abbracciarlo in un attimo eterno, forse due occhi diversi, raccontarmi un'altra storia... un altro senso!" Tutto è iniziato così, come una voce fuoricampo di una vita fuori dal mondo, in un limbo dell'etere cosmico. Claudio aveva una buona vita, aveva degli amici fidati, aveva un buon lavoro, aveva un figlio ed una moglie che l'amava. Anche lui amava, ma...

Recensione:
"Fili magici" è un romanzo di narrativa particolare. A partire dalla sinossi nebulosa che, in verità, di quello che andremo a leggere dice ben poco. Una scelta pericolosa, perché in un momento dove le offerte letterarie sono tante e ricche di nuove uscite ogni settimana, una quarta di copertina che non ammicchi al lettore, che resti sul vago e velato, può far perdere occasioni.
Se siete tra coloro che accoglieranno la sfida e vi addentrerete nelle pagine, scoprirete la scrittura personale di Cosimo Pedone, scorrevole, con una punteggiatura, specie nei dialoghi, che si riempie di punti esclamativi, dove i punti di domanda si fanno spesso e sovente addirittura doppi. La stessa costruzione dei dialoghi sarà più con un linguaggio da giovani che da regole classiche della narrativa, ma coerente con i personaggi che quelle parole pronunceranno. E' certo un modo di scrivere coraggioso, libero, nel senso che l'autore scrive e si esprime come gli piace e come vuole, dando così forza a una dichiarazione sulla libertà fatta dal suo protagonista.
Anche nella descrizione del soggetto principale, Claudio, l'autore non si fa remore permettendo al lettore di conoscere tutto, i pregi come i difetti, col rischio di renderlo antipatico, distante, di metterlo sotto giudizio. Claudio è un sognatore avventuroso, al contrario dei suoi due amici di sempre, non ha chiari progetti per il proprio futuro e più che trovare lavoro è il lavoro che trova lui. Vive un po' sognante, rifugge le responsabilità, in alcuni casi si mostra uno spregevole codardo, perché prende tutto e non sceglie proprio per non perdere qualcosa. Questo libro racconta la vita di Claudio, i suoi successi, le sue sconfitte, la miseria e la generosità e, in un delirio febbrile, questa esistenza viene raccontata, svelata, insieme ai magici fili che legano situazioni e persone, azioni e reazioni.
Ho trovato un po' fastidiosi, quasi inutili, i piccolissimi capitoli dove sentiamo i discorsi sconclusionati di Claudio in preda ai tormenti della febbre. Non tanto per le frasi sibilline, senza senso, ma per i suoni onomatopeici, che l'autore si ostina a inserire: Sg, sb, agrhhh, nzprrr e similari, che trovo inutili.
Per un tratto "Fili magici" non mostra il senso del titolo, e anche la trama non trova particolare mordente, né brio. Poi viene introdotta una nuova figura e un piccolo campanello, che annuncia l'arrivo di novità, accende un po' di curiosità. Ci si chiede come un'identità che sembra chiara, ma distante dalla storia, possa avere senso, e questa spinta alla ricerca di un senso fa proseguire nelle pagine. Finalmente arrivano le sorprese, i capovolgimenti, si vedono quei fili che il titolo aveva promesso, fino a comprenderli appieno, alla fine.
"Fili magici" parla di vita, di scelte e di mancanza di scelte, di creatività, di fantasia e di seconde occasioni. E' uno di quei libri che, per essere compresi appieno e goduti sul serio, vanno riletti una seconda volta, perché proprio la conoscenza del finale nobilita il tutto.
Per lettori tenaci, per esploratori di storie, per chi coltiva un certo pensiero laterale.
(Tatiana Vanini)

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