Casa Editrice: Youcanprint - 204 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Umoristico
Trama:
Racconti amari e drammatici scaturiscono dagli anfratti della memoria e della storia attraverso situazioni comiche e surreali, in un continuo gioco di specchi dove realtà e finzione sono mescolate tra loro come carte da gioco nel proprio mazzo.
Recensione: "Com'è profondo il male" si rivela opera briosa, che fa sorridere e dimostra una grande arguzia da parte dell'autore.
Guido Rojetti porta al pubblico uno scritto particolare, contraddistinto da uno stile personale, che mostra un animo sarcastico, ironico e una mente agile. Scrivere un libro umoristico non è facile, farlo come Rojetti è ancor più difficile.
La scrittura è scorrevole, invita ad una lettura rapida, ma il libro va assorbito con la giusta calma ed attenzione, perché i giochi di parole, le assonanze, le similitudini, si illuminano nella mente solo con un andamento meditato e tranquillo. Quelle che inizialmente, ad un lettore distratto, possono sembrare una sfilza di parole messe a caso, assurgono a senso, possiedono una logica irriverente e divertente: con un pizzico di attenzione in più, ci si trova tra le mani una storia godibile ed imprevedibile.
Ed eccoci trascinati nei racconti/capitoli che sono la storia di Al e di coloro che lo accompagnano. Tante le sorprese, mantenendo sempre costante la cifra stilistica di giocare con le parole, mutandole in qualcosa di diverso che gli somigli, ne cambi il modo in cui sono scritte, tenendo fermo e comprensibile il senso, ed è proprio questo cambio d'abito delle parole ad essere divertente e piacevole da scoprire.
Nel modo in cui i personaggi interagiscono, attraverso i loro discorsi, ci affacciamo sul lato profondo di un'opera che non è solo umoristica, ma riflette su temi vari e importanti: l'amicizia e l'amore, la vita e il suo senso, la giustizia, finanche la pena di morte. L'autore ha un'opinione e la trasmette attraverso i suoi protagonisti, mescolandola ai frizzi del divertimento, eppure è lì, fruibile e a chiunque voglia vederla, condividerla o semplicemente pensarci su. Ad un certo punto "Com'è profondo il male" muta il suo stile. Il divertimento si smorza, il tono si fa più serio, meditato. Ci sono ancora guizzi giocosi, ma scopriamo anche tutta la capacità letteraria dell'autore. Le parole scritte ci appaiono ancora più preziose, nella prima parte a fiume brillante e in questa seconda, più canonica se vogliamo: Rojetti è uno scrittore che, a seconda di come voglia, si trasforma in giullare che porta leggerezza, in divulgatore che insegna, in autore che fa riflettere. Un caleidoscopio, un'esperienza letteraria imprevedibile.
Addirittura da "La torre di Babele" la narrazione si può definire biblica, per l'ambientazione e la radice delle trame. L'umorismo si smorza, si veste di rispetto, ogni tanto fa capolino, perché la base è questa, ma cambia. Un po' come se da un party in spiaggia, fossimo passati ad un aperitivo in terrazza, più pacato, ugualmente piacevole. Lascia sconcertati il cambio di passo da Al gangster alle storie a motore religioso, è un'altra narrazione che trova collocazione e fondamento nel titolo che parla del male e l'autore non fa altro che continuare ad esplorarlo. Quindi? Lo si segue con fiducia. "Com'è profondo il male" non è un'opera per tutti. Ci vuole predisposizione, arguzia e anche lo stato d'animo del momento ha la sua importanza. Elementi fondamentali che potrebbero trasformare il libro, facendolo considerare una lettura piacevole ed intrigante oppure respingente. Esce dai canoni, è un modo laterale di fare letteratura, perfetto per chi è un lettore libero di pensiero, che esplora anche là dove gli schemi si rompono.
(Tatiana Vanini)
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