Casa Editrice: Youcanprint - 268 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Horror
Trama:
Alla ricerca delle caverne nascoste dell'anima dove le nostre ansie, frustrazioni e paure si mescolano in una nebbia abitata da bestie, incubi, demoni. Mani invisibili ci avvolgono, ci accarezzano, ci fanno sentire protetti. Ma sono le mani del buio, un buio umido, viscido, liquido... mortale.
Recensione:
I nove racconti che costituiscono "Buio liquido" di Carlo Patini propongono al lettore altrettanti piccoli viaggi nell'ignoto, nell'orrore e/o nella follia. Ciascuno di essi prende le mosse dall'intuizione di una situazione visionaria e paradossale che si trasforma in una vera e propria discesa agli inferi: la prima storia, quella di un'ombra che improvvisamente diventa autonoma dall'individuo che la proietta, nella sua brevità diventa un perfetto racconto di apertura, semplice metafora di quello che, nonostante le particolarità di ogni vicenda immaginata, costituisce il filo che le collega tutte.
Luce e buio, ragione e follia, bene e male si incontrano e si scontrano continuamente, dilaniando i protagonisti di queste improbabili avventure che invitano il lettore a ripercorrere con passi incerti le paure tipiche dell'infanzia che, lungi dall'essere state superate, continuano ad assediare la coscienza e il quotidiano per manifestarsi in tutta la loro violenza non appena il velo sottile che separa il giorno dalla notte, la realtà dalla fantasia, mostra i primi segni di cedimento.
La narrazione è piuttosto ingenua, le trame si aggrovigliano su loro stesse rendendo spesso difficile al lettore seguire il filo di ogni storia, specialmente nei testi più lunghi in cui l'autore ha cercato di dare vita a racconti di più ampio respiro: le immagini si susseguono le une alle altre spesso senza una logica, seguendo percorsi tortuosi e incomprensibili che danno l'impressione di trovarsi all'interno di un sogno, di un'allucinazione, dove ciò che accade non ha spiegazione né senso. Questo ha reso a tratti la mia lettura stentata e faticosa, soprattutto nelle storie più articolate. Ho trovato molto più godibili i racconti brevi, che si presentano come un breve tuffo nell'oscurità pronta a inghiottirci al primo passo falso.
Un libro insolito, comunque ricco di spunti interessanti che meriterebbero di essere ulteriormente sviluppati.
(Cristina Quochi)
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