Casa Editrice: Delos Digital - 168 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Romanzo storico
Trama:
Nuovi documenti appena scoperti rivelano il ruolo che la moglie del dottor Watson ha avuto nelle avventure holmesiane. Tutti abbiamo letto i libri del dottor John Watson in cui narra le sue avventure con Sherlock Holmes. Ma dietro ogni grande uomo c'è una grande donna... e Mary Morstan è ben presente nel cuore di tutti gli sherlockiani. Oggi nuovi documenti appena scoperti rivelano il ruolo che ella ebbe nelle avventure che già conosciamo, spiegano le sue frequenti assenze da casa, e narrano le sue personali appassionanti avventure in una serie di struggenti racconti pieni di passione, di mistero, di dolore, tensione, amore e speranza nella Londra vittoriana.
Recensione:
Da autori esperti della produzione Sherlockiana, arriva un'opera delicata e insieme appassionata che rende, nella sua tridimensionalità, una figura femminile importante, rimasta all'ombra di Holmes nei gialli di Sir Arthur Ignatius Conan Doyle: Mary Morstan, adorata moglie di Watson.
Con "All'ombra di Sherlock Holmes. Le avventure di Mary Morstan Watson", vediamo il femminile diventare protagonista, con la sua intelligenza vivace e pronta, lo spirito di avventura e un cuore aperto e ricettivo per ascoltare e aiutare i poveri, gli umili, i poco considerati, che sono fuori dalla società tutelata.
La scrittura è scorrevole, intrigante, per portare ai lettori casi dove spicca l'umanità e i problemi ignorati, nascosti sotto i tappeti della borghesia e dell'aristocrazia. Non casi di alto profilo, non crimini violenti, ma piccoli misteri di tutti i giorni, come cuori innamorati e dubbiosi, ragazze emarginate e sole o ancora giovanissime che vengono messe all'asta in posti equivoci. Tanti elementi che permettono agli autori di inserire perfettamente nella narrazione elementi sul vivere del tempo, dalle lotte operaie alle condizioni precarie e spesso pericolose nelle fabbriche, dalla quotidianità di sartine e cameriere, ai loschi affari di padroncini e direttori.
Il romanzo, coi suoi racconti, diventa così storico, con valenza informativa e formativa, con vividi spunti di riflessione, rimanendo sempre nella piacevolezza del mistero, rispettoso anche del percorso delle indagini di Holmes, che compare occupato in diversi casi e, ovviamente, con la presenza di Watson, come spalla del grande investigatore, ma soprattutto come marito di Mary, un roccia solida, amorevole e importante.
I personaggi sono curati, tratteggiati con attenzione: dettagliati nelle descrizioni dove serve, con caratteri e indoli che divengono evidenti attraverso le azioni, permettendo a chi legge di vederli muoversi con coerenza, sia nel caso di personaggi noti della produzione letteraria classica, sia nel caso di nuove, carismatiche figure, capaci di aprire dibattiti importanti quali la discriminazione razziale o di genere.
Mi sono davvero appassionata a Mary e alle sue avventure, seguendo i suoi ragionamenti, ma soprattutto conquistata dalla sua intraprendenza. Questo libro è stato per me una lettura così immersiva che mi ha portata via, facendomi ignorare dei segnali, dimenticare ciò che sapevo, fino a giungere alla fine con soddisfazione sì, ma anche tanta commozione.
Ho apprezzato come è stato impostato il romanzo: con momenti intimi, dove sono le pagine di diario di Mary a raccontare le storie, con i suoi pensieri manifesti, alternati a parti dove l'azione viene narrata in modo classico, nel suo svolgersi. Bello vedere come la produzione canonica di Sherlock si è unita con perizia al nuovo, alla creatività di chi scrive, formando un'unione perfetta proprio come il matrimonio tra John e Mary.
Consiglio quest'opera ai curiosi esploratori dell'epoca vittoriana, agli amanti di Sherlock Holmes e a tutti i nuovi estimatori, che di certo apprezzeranno Mary e suoi casi.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Le convenzioni sono appunto solo abitudini inveterate, e se ho imparato qualcosa da quando ero bambina era che le persone vanno capite ed amate, mai giudicate.
Nessuno di noi si rende conto di quale abisso di orrore e miseria si celi sotto la fragile crosta della società in qualche modo tutelata: negli abissi dei diseredati si cela un inferno.
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