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Genere: Narrativa

Trama:
Un lutto improvviso, la disperazione, lo smarrimento, la voglia di rialzarsi e, addirittura, di provare a rimanere in piedi.
Da solo è difficile, impossibile forse. Per fortuna ci sono fogli analogici e digitali su cui gettare tutto ciò che hai dentro. Lo fai senza filtri, con violenza, senza alcuna progettualità. Lo fai perché è l'unica cura possibile, perché lo hai sempre fatto e perché solo quello sai fare.
All'inizio ci credi poco, piano piano va meglio, prendi fiducia, ti liberi, elabori, fai chiarezza. Poi qualcuno si ritrova in mano i tuoi scritti e ti fa notare che forse, senza rendertene troppo conto, hai scritto qualcosa che può diventare un libro. Provi a far finta di niente, ci credi poco. Alla fine cedi e decidi di metterti ancora una volta in gioco e di condividere con qualcun altro i tuoi esorcismi.

Commento:
Sembrano i post di un blog, quelli che si trovano scritti a centinaia in Italia e nel mondo, un insieme di pagine scritte come sfogo, quasi come fossero le pagine di un diario.
Esternazione di un dolore, di una perdita, nuda e cruda come se l'autore, anziché scrivere, stesse parlando con il lettore. Non c'è una trama, non c'è un filo logico, i capitoli saltano da uno stato d'animo all'altro e, come in un blog, non ci si cura tanto della forma, ma del messaggio diretto che deve arrivare a chi legge, il gergo e la scrittura, infatti, sono molto semplici, poco curati, ma arrivano dritti al punto.
Giacché l'autore è un cantautore, musicista e produttore musicale, ci si potrebbe aspettare magari una scrittura un po' più elaborata, invece si ritrovano le parole di una persona normale, con le sue aspettative, i suoi sogni e le situazioni comuni a tutti, un po' come se fosse un qualsiasi cliente di un bar.
Non è un libro con una morale atta ad insegnare qualcosa; è un libro che si legge in poco tempo, ma che non lascia quel segno particolare. Non si sofferma, non consente di assimilare le informazioni, che sono lì quasi buttate su un foglio, senza troppo interesse nei confronti di chi legge.
E' confusionario, caotico, rockettaro, tanti accordi insieme che generano, a volte, più rumore che musica e che, alla fine, non ci si ricorda di averla sentita.
(Daniela Grigetti)



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