Trama:
96 d.C., Kashmir: un vecchio saggio riesce a mettere in salvo misteriosi rotoli manoscritti prima di andare incontro al proprio destino.
1203 d.C.: Papa Innocenzo III dirotta la Quarta Crociata verso la cristiana Costantinopoli per recuperare una preziosa quanto scomoda reliquia.
2010 d.C.: Orvieto, una restauratrice e un anatomopatologo ritrovano sotto il Duomo un mucchio di ossa umane. Inizia la lotta contro il tempo e contro la confraternita dell'Ordo Custodum per svelare il mistero della reliquia rimasta nascosta per secoli.
2013 d.C.: la rivelazione del segreto, la Chiesa non sarà più la stessa.
Commento:
Opera d'esordio, Merkavah è un thriller a carattere religioso che pur richiamando alla mente, per alcuni aspetti, titoli più famosi che l'hanno preceduto, riesce a non farli rimpiangere nemmeno un po'.
Versari, infatti, cattura immediatamente l'attenzione del lettore, trasportandolo con sé in una storia dall'intreccio ben congegnato che si snoda tra il 1203 e il 2010, toccando anche velocemente il 96 d.c. e l'ormai prossimo 2013.
Con uno stile diretto ed avvincente, l'autore dà vita ad un romanzo pieno di ritmo e di suspense, dove la quotidianità fatta di amicizia e risate tra Marzio ed Elena si alterna a vicende storiche strettamente correlate alla Chiesa, che coinvolgono i due protagonisti in una ricerca misteriosa e ricca di pericoli.
Interessante la diffrenza di atmosfere che si percepisce tra la parte iniziale del romanzo - da cui trasuda principalmente il senso di noia e insoddisfazione che pervade Marzio - ed il seguito, dove il mistero in cui lo coinvolge la sua amica inizia ad intrigarlo, risvegliando voglia di avventura e senso di partecipazione. Merkavah stimola parecchie riflessioni sulla vita di Gesù e sui fondamenti della religione cattolica, giocando sulla possibilità di verità alternative (molto diverse!) da quelle che conosciamo. E' evidente l'accuratezza che sta dietro al lavoro, desumibile dalle ricostruzioni di vicende storiche, luoghi di culto e ambientazioni anche se, in qualche caso, l'autore si dilunga un po' troppo, appesantendo la narrazione e rallentando il ritmo della vicenda. Ottima invece la caratterizzazione dei personaggi, la cui storia è descritta con quel tanto di dettagli che servono a inquadrare bene il protagonista e la sua psicologia, senza eccedere in particolari non necessari.
Un thriller intrigante che, nonostante qualche ingenuità nella trama, coinvolge in pieno.
(Maria Guidi)
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