Trama:
Londra, molto spesso mitizzata, un pensiero idealizzato, l'atmosfera sentita descrivere tante volte, dalla televisione, dai libri o da un professore di storia dell'arte con il pallino per il punk. Londra brucia è un libro verità, dove viene raccontata anche quella Londra che si vuole nascondere, gli ospedali che non funzionano, le fatiscenti case popolari, il "prodotto" di un luogo che porta all'esasperazione.
Quest'opera si presta a differenti interpretazioni, può essere intesa come un'accusa alla società inglese, una società che produce miseria ed alienazione, e allo stesso tempo si percepisce una grande storia d'amore verso una città che non finirà mai di stupire e, come tante storie d'amore, è fatta di ostilità, di momenti idilliaci e di gelosie.
Johnny, il protagonista, è un survivor, uno dei tanti, un giocoliere metropolitano che sbarca il lunario destreggiandosi tra i sussidi governativi e i magri proventi della propria arte. Un viaggio pieno di emozioni in una Londra decadente, ma pur sempre affascinante di inizio millennio. Londra brucia è uno schiaffo alla realtà accompagnato da un abbraccio.
Commento:
Si potrebbe dire che il senso di questo libro è perfettamente descritto dalle poche righe di trama che lo accompagnano e che centrano, in pieno, ciò che il romanzo trasmette.
Protagonista principale del romanzo non è solo Johnny, come si potrebbe erroneamente credere, ma è Londra stessa, con i pregi ma anche i tanti difetti che la caratterizzano.
Quello che l'autore compie attraverso queste pagine, è quasi un viaggio alla scoperta della città, non solo quella affascinante, meta di turisti e, per tanti, città ideale, ma anche negli anfratti bui, nelle stradine secondarie, negli angoli decisamente meno belli e piacevoli di questa metropoli, non solo in senso fisico ma soprattutto nella vita di tutti i giorni, nelle assurdità burocratiche, nelle vite buttate via con troppa facilità.
L'impressione che si ha è quella di un posto in continuo movimento, sempre in tensione, dove ogni cosa che accade si ripercuote con maggiore intensità che non se avvenisse in un altro luogo.
Popolazione multietnica, giovani che seguono ogni tipo di moda o di filosofia, droghe leggere e pesanti che sembrano essere presenti in ogni dove, sesso (spontaneo, a pagamento, estremo) si contrappongono al barbone che si incontra lungo il marciapiede, ai tanti - di qualunque etnia - che affollano il Kensington Market che a Johnny manca così dannatamente tanto che è meglio che lo eviti, con i suoi ricordi e tutta quellà umanità che lo pervade.
Alle innumerevoli feste, rave, party, locali più o meno equivoci cui Johnny ed i suoi amici si recano di continuo, (spesso senza regolare invito), si contrappongono i tentativi, piuttosto vaghi in realtà, di trovare un lavoro, gli incontri col medico fingendosi malato per avere il sussidio, le visite di soccorso agli amici che sembrano sull'orlo di una crisi di nervi e i mille piccoli e grandi eventi che costellano la quotidianità di ciascuno di noi.
Ogni cosa appare un po' eccessiva e sopra le righe in Londra brucia ma, allo stesso tempo, sembra fin troppo reale. Non è affatto difficile farsi trascinare in questa realtà spesso vista solo in TV ma che, dalle parole di Desienna, risulta molto più concreta nonostante gli eccessi in ogni campo (o forse proprio per quello).
Un romanzo intenso, crudo, diretto, una critica alla città ma anche un grande apprezzamento per ciò che è in grado di dare; un libro che parla di sesso e droga ma anche di amore e amicizia, della voglia di lasciarsi vivere ma anche di quella di reagire per ottenere ciò a cui davvero si tiene. Davvero particolare e interessante.
(Maria Guidi)
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