Trama:
Intorno alla figura enigmatica di Guillaume de Saint Jacques, affascinante scrittore nizzardo di successo, si svolge la vicenda di due donne che, sebbene estranee e destinate a incontrarsi una sola volta nella loro vita, sono legate da un destino che inesorabilmente le accomuna. Un mattino di agosto, inconsapevoli di essersi quasi sfiorate all'ingresso dei voli internazionali dell'aeroporto Cote D'Azur di Nizza, partono entrambe per un viaggio. Per Guja sarà un viaggio di piacere verso il Madagascar, con il marito Guillaume. Per Geneviève, che si scoprirà essere stata la precedente compagna di quest'ultimo, si tratterà di una missione obbligata, gestita dall'organizzazione criminale di cui la donna è uno dei membri. Durante i due viaggi l'ombra del mistero graverà su ambedue, fino al momento in cui dovranno fare i conti con la realtà. La trama ruota intorno alla vendita di armi, da parte dell'organizzazione alla mafia russa, in Kazakistan. Tra il materiale bellico, presente nella transazione, sono incluse due fiale campione di un gas che, combinato con altri, diventa un'arma estremamente potente. All'interno della società malavitosa francese si sospetta ci sia una talpa, lo sospetta anche il capo dell'organizzazione che è, peraltro, il marito di Geneviève. Presto la mafia cinese sarà sul convoglio diretto ad Astana. Inoltre anche i servizi segreti saranno sulle loro tracce. La storia, che si sviluppa tra Nizza, Il Kazakistan e il Madagascar, si chiude a Nosy Be dove si scoprirà chi è effettivamente la talpa e sarà chiarito l'enigma, non senza un colpo di scena finale.
Commento:
Nel suo secondo romanzo La talpa, la Verità Rivelata, Quintin Contreras affronta l'argomento inquietante della criminalità internazionale. Il racconto ha inizio nell'aeroporto di Torino, da dove parte una coppia che abbiamo già incontrato nel primo romanzo dell'autrice L'amore Costa Caro. Si tratta di Guja e Guillaume, diretti per un viaggio di piacere verso il Madagascar. La prima tappa è Saint-Jean-Cap-Ferrat, e proprio in questa città si evidenziano i sintomi di qualcosa che non funziona nella coppia. Una sorta di presagio di avvenimenti che li attendono e che saranno dolorosi per entrambi.
Durante la sosta, Guja e Guillaume sono invitati in una sfavillante casa sul mare da Geneviève Dubreil, una donna di rara bellezza ma di temperamento irritabile e, in questo giorno particolare, di pessimo umore, perché ha appena ricevuto l'ordine di partire per il Kazakistan per trattare un affare di rilevante importanza, da gestire con individui tutt'altro che rassicuranti. Alla colazione fra amici, intorno ad una piscina, partecipa anche suo marito Patrick De Stefano, capo riconosciuto della mafia nizzarda e responsabile indiscusso di un'organizzazione criminale che oltre allo spaccio di droga, al controllo dei casinò e allo sfruttamento della prostituzione, governa anche il traffico clandestino delle armi. Sul terrazzo, durante una conversazione, si viene a sapere che in passato, Guillaume e Geneviève - che ha una figlia di dodici anni, Catherine - hanno convissuto a lungo, e nonostante lui sia in apparenza ormai felicemente sposato, è tuttora profondamente legato alla donna.
Il testo racconta dei due viaggi che per misteriosi motivi collegheranno indissolubilmente il destino di Guja e Geneviève, le protagoniste assolute di questa vicenda, che non sanno di essere ormai fatalmente coinvolte in un gioco che le costringerà a battersi per difendere se stesse e chi amano.
Una storia compiuta e accattivante. Attenta ai dettagli. Ben realizzati i personaggi maschili, sono concreti, tangibili, vitali. La struttura del romanzo è singolare, è una storia complessa, non è mai scontata. Si fondono fra loro aspetti diversi, alcuni divertiti e brillanti, altri, dove la crudeltà e la violenza sono gli elementi portanti del racconto.
L'autrice che non si ferma a esprimere giudizi morali sulla crudezza degli avvenimenti, dà però spesso l'impressione di manifestare la sua personale condanna nascondendola fra le righe. Contrapposta all'ironia che alleggerisce volutamente una vicenda tanto impietosa, emerge costantemente la difficoltà del vivere, del coesistere con l'amarezza e il fallimento, cosa che si evidenzia intensamente nel malinconico finale.
Il disincanto di questo romanzo sembra voler negare il sogno. Alla fine rimarrà soltanto a Catherine il compito di rappresentare il simbolo della vita che, nonostante tutto, ogni volta ricomincia. La storia è efficace, il gioco dà sapore a certi momenti. Brioso e profondo, apprezzabile e poetico. Bella e toccante l'ambientazione.
(Recensione fornita dall'autrice)