Trama:
Giuseppe Ottoni, detto Pinin, nasce nel 1870 in una piccola località della provincia milanese, nel periodo in cui la rivoluzione industriale si sovrappone alla tradizione rurale della campagna lombarda. L'interesse per le vicende politiche del territorio in cui vive e la prima esperienza sentimentale con Irina, scateneranno il conflitto tra il giovane Ottoni e Gerd, il sovrintendente della filanda presso la quale lavora, che ha deciso di prendere in moglie la ragazza. Irina, ormai rassegnata al matrimonio con Gerd, scopre di portare in grembo il figlio di Pinin che scomparirà in circostanze misteriose a poche ore dalla nascita. Alle soglie del duemila un diario trovato tra le cianfrusaglie di una cantina aiuterà Cecco, nipote di Pinin, a scoprire il mistero del bambino che suo nonno e Irina si sono portati nella tomba.
Commento:
Medei riesce abilmente a includere differenti epoche storiche in questo romanzo: da un'ambientazione contemporanea, attraverso il ritrovamento di un diario, si apre una finestra sul passato che ci catapulta all'interno di una storia toccante, che coinvolge personaggi che vivono in prima persona il clima duro di fine Ottocento e quello del ventennio fascista.
Il romanzo inizia con un sapore un po' nostrano, contadino, contornato da un alone dolce e familiare, per poi addentrarsi sempre di più in una storia che ricorda momenti ormai passati, ma non per questo dimenticati.
Ecco quindi che ci viene presentata l'amara vicenda di un giovane amore presto spezzato a causa delle differenti classi sociali dei due amanti. Nonostante le avversità, questo amore darà alla luce il suo frutto anche se ben presto il bambino scomparirà misteriosamente.
La passione dell'autore per il passato è evidente sia nell'ambientazione che nel ritmo con cui vengono esposti i fatti: quasi come in un volume scolastico, la lettura procede lentamente e l'intreccio non stimola il lettore a correre incuriosito verso il finale, anzi, sembra quasi che l'intenzione dell'autore sia quella di trattenere più tempo possibile davanti alle pagine, per poterle analizzare con cura ed avendo così il tempo di riflettere su quanto narrato.
Un libro che sicuramente sarà apprezzato dagli amanti del genere e da coloro che intendono concedersi una pausa, senza fretta, per cimentarsi in una lettura che riesce, tra le righe, a insegnare qualcosa di importante.
(Jessica Franco)
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