Trama:
Davide è stato per Alba la rivelazione della pulsante voce della vita, la scoperta dell'amore che s'incide sulla pelle, per la prima volta. Nel trascorrere degli anni lei ha cercato di scacciare l'immagine inopportuna di un volto riemergente dal passato, è diventata una donna decisa e brillante: un ingegnere capace di spiegare ai suoi studenti il mondo dei motori disegnando alla lavagna curve perfette come il suo grembo, tenero portatore di nuova vita. Nell'attesa, Alba sfoglia le pagine della sua esistenza: l'infanzia chiusa nel cerchio perfetto della sua casa, gli anni a Ruvo di Puglia, poi il trasferimento nel Salento, la dedizione allo studio, le oscillazioni dell'animo. E lo sguardo innamorato di Filippo, il suo presente. Cos'è l'amore? Il calore della sicurezza che accarezza e non delude? Oppure la sottile incertezza che sa infiammarsi di passione, facendo invertire la rotta all'improvviso?
Commento: La cura dell'attesa è un testo profondamente femminile ed intimistico che si muove nell'altalena dei pensieri e dei ricordi di Alba, di cui vengono ripercorsi i diversi stati e stadi emotivi. Alba è ingegnere meccanica attratta dai motori, determinata e fragile come tutte le donne. Quello che caratterizza la scrittura è infatti la ricerca interiore dell'amore, il confronto con il suo passato che attraversa con delicatezza senza farsi risucchiare, e soprattutto il rapporto connaturato con la poesia. Dall'attesa della nuova vita che sta nascendo dentro di lei Alba trae l'occasione per riattraversare la sua vita: dall'infanzia, recintata nella sua famiglia d'origine, nel triangolo con i suoi genitori, gli anni a Ruvo di Puglia, il Salento, la passione per lo studio, l'altalena delle emozioni. Gli amori adolescenziali, l'amore per un maturo professore, il presente con Filippo, che nella chiusa gli dedica la più bella lettera d'amore che abbia mai letto.
Il libro è di un tono lirico-intimistico da brivido, sapientissimo è l'uso della parola, che diventa parola poetica, la cifra comune dell'intreccio dell'autrice, che per anni ha scritto e pubblicato versi, pascendosi di letture e composizioni di altissimo livello, tant'è che Alba è sempre in compagnia di poeti: da Verri a Bodini, passando per Rina Durante.
La poesia detta i tempi della narrazione, sicché ci muoviamo nello spazio-tempo dell'infinito, come risulta anche dal prepotente richiamo del mare che la protagonista avverte come cifra della sua esistenza. Il mare è il luogo nel quale, come sua madre, si ritrova a contatto con se stessa e con il kosmo tutto; è al mare che affida le sue emozioni per ritrovarsi nel tempo zero della meditazione interiore. Il mare sa che lei è nata dopo la morte del fratello e sa quanto dolore si porti dentro nel sentirsi inadeguata a colmare quel dolore che i genitori tengono nascosto. Il mare dove inabissarsi, il mare a cui consegnare la sua passione per il maturo professore con cui Alba vive una complessa storia d'amore, il mare conosce il tempo del presente, dove c'è il suo amore Filippo. Il mare riassorbe l'intera sua esistenza.
C'è l'amore, per l'appunto, ma c'è soprattutto un omaggio al coraggio delle donne, come risulta dalla dedica.
I luoghi che fanno da scenario parlano la lingua di Alba e diventano vivi, vividi, vitali, assolutamente presenti davanti gli occhi del lettore. C'è un "Salento nascosto" attraversato con una penna elegantissima con toni di un intimismo struggente. C'è l'alta e la bassa marea delle emozioni che si neutralizzano nelle loro apparenti antitesi, c'è l'attesa, che cogliamo sin dalle prime pagine del testo, di una nuova vita che cresce nel ventre della protagonista. Il che è riporre fiducia nel futuro, con la concentrazione sul presente, con tutta la marea dei ricordi a lenire l'ansia del domani. Un'attesa che è aspirazione ad una felicità ancora da perseguire.
Il libro è di una bellezza esorbitante e mette in luce le altissime doti di disamina interiore della Romano, in un'atmosfera che è un canto elevato alla donna, come si desume fin dalle prime pagine che sanno di femminilità, laddove Alba disegna alla lavagna i grafici, tenendo a freno il tumulto della sua anima giovane e aperta alla vita.
La bellezza della protagonista sta nella naturalezza del suo vivere, nella leggerezza che si porta dentro nonostante qualche inevitabile tormento, nella leggiadria poetica con cui si attraversa, pronta a volare verso nuovi orizzonti, come un'aquila dei nativi d'America. Tutta la femminilità della scrittura si riversa nel testo ed è una bellissima esperienza entrare "in quel mare senza carte" o in quelle "stanze di carte" dove la protagonista si racconta in un testo che ha più piani di lettura e contiene più testi in uno.
(Giovanna Albi)
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
Il libro consigliato
Il libro consigliato
Iscriviti alla Newsletter...
...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.