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Genere: Narrativa

Trama:
Un classico romanzo d'amore e di morte che parte da Milano per attraversare un'Umbria stralunata, fatta di terrecotte e pietre medievali e finire, poi, in Puglia dove tutte le cose assumono il giusto significato. La morte di una prostituta scaraventa Vittore, il protagonista, nei territori della sua infanzia, tra leggende e crudeltà, tra poveri e ricchi, mai in pace, mai placati.
Disincantato e cinico, Vittore osserva il suo mondo umbro con la piena consapevolezza dell'insieme dei fatti, ma solo nella Valle d'Itria, a Ceglie Messapica, trova risposte che lo ricostruiscono come uomo e come amante. Perché l'amore di Maddalena, la prostituta morta a Milano, ma uccisa in Umbria, lo riaggancia sotto altre forme, riconquistandolo tra masserie in rovina, olivi e ancora pietre.

Commento:
Caterina Emili, nota giornalista, si presenta al grande pubblico in una veste inedita, quella di scrittirce e lo fa con un romanzo particolare e denso di significato che attraverso il suo protagonista, Vittore, porta i lettori a spasso per l'Italia, in un viaggio fisico ma prima di tutto in un viaggio interiore, alla ricerca del proprio passato e di significati e segreti forse celati per troppo tempo.
Quello che la Emili fa, al di là dell'intreccio in sé, è presentarci tanti piccoli universi distinti, eppure strettamente collegati tra loro. Ci sono le differenti località che, ciascuna col proprio stile di vita, le abitudini e le carattiristiche proprie influenzano - in positivo o in negativo - le vite di chi ci abita e ci sono poi i mille personaggi che Vittore incontra, ciascuno con una storia alle spalle che pesa più di quanto si voglia ammettere, con le speranze ma soprattutto le delusioni che, quasi sempre, il viaggio di ritorno in bus si porta dietro.
Che siano le vite dei viaggiatori diretti al casinò nella prima parte del libro oppure quelle di umbri e pugliesi nella seconda, l'autrice percorre l'Italia e lo fa mostrandoci persone sempre diverse, con vite differenti, metri di valutazione e giudizio molto distanti tra loro e con uno spessore umano tutto da valutare.
Vittore va in giro, fa domande, chiacchiera con tutti e solleva teli polverosi, svelando le ipocrisie e le paure derivanti dagli errori di un passato tornato improvvisamente alla ribalta, errori che nemmeno la distanza fisica, da nord a sud, sembra riuscire a colmare e che pesano ancora come macigni.
Un bel libro, introspettivo e malinconico, ma che apre alla speranza verso un futuro diverso.
(Maria Guidi)



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