Trama:
Tre vite legate fra loro da un corso circolare del tempo. Le riflessioni di Zero, che ha fermato la sua prima e ultima corsa appena fuori dall'utero materno. I pensieri di Adele, che scopre di avere davanti a sé un tempo assottigliato. I ricordi di Claudio, che sta terminando il suo, di tempo. Tre storie legate da un destino comune e scandite da un tempo che oscilla avanti e indietro.
Un libro, scolpito pazientemente con una prosa quasi zen, che racconta della vita e della morte con l'ironia e la curiosità che ci permettono, giorno dopo giorno, di spingere lo sguardo dietro l'angolo.
Commento:
Un libro di poche pagine che racchiude però tre vite, distinte eppure accomunate da un filo forte come un cavo d'acciaio, che le lega indissolubilmente l'una all'altra.
Di chi sono quelle tre voci che si raccontano, descrivendo sensazioni e sentimenti? Sono Claudio, Adele e Zero oppure sono le loro anime che, in un momento quasi a cavallo tra vita e morte, fanno il bilancio di esistenze più o meno lunghe?
Pajer gioca quasi col lettore, regalandogli le storie dei protagonisti a capitoli alternati, storie differenti che solo nell'epilogo - o meglio, nei tre epiloghi, diversi eppure con la stessa conclusione - si ricongiungono.
Stile veloce e fluido, pochi giri di parole per un romanzo brevissimo ma intenso, che parla di vita e della sua naturale conclusione, la morte.
Un libro da leggere e da rileggere ancora, per scoprirne pian piano tutti i dettagli ed i diversi significati.
(Maria Guidi)
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