Trama:
Politico tra i più anomali comparsi nella storia politica della Repubblica, cinque volte sindaco della sua città, irriducibile a obbedienze di partito, tribuno e intellettuale a un tempo, Leoluca Orlando disegna in questo libro il futuro di un'Italia finalmente libera da gabbie e nomenclature partitiche. "Il futuro è adesso" costituisce un vero e proprio manifesto politico, ma è anche il punto di arrivo di una biografia dura e appassionata che ha il suo centro nella Palermo martoriata dai delitti eccellenti e dalle stragi di mafia, che passa per la rivolta civile delle "primavere" palermitane, per la prima vera rottura della Democrazia cristiana e la speranza nazionale del movimento "La Rete". Le asprezze e anche le umiliazioni di una politica senz'anima non hanno attenuato l'entusiasmo del sessantenne che immagina qui, in un impasto di cultura e politica, diritto e morale, estetica e linguaggio, l'arrivo di una Terza Repubblica in cui la sua Palermo giochi un ruolo da protagonista. Perché, come ama ripetere citando Pablo Picasso, "ci vuole molto tempo per diventare giovani".
Commento:
C'è nel nostro paese una figura che continua a far discutere e a produrre passioni civili, quella di Leoluca Orlando, che sembra voler riaffacciarsi sulla scena dopo una serie di polemiche e di traversie.
Mancava in questo senso un lavoro che ne ricostruisse la storia e spiegasse le ragioni del suo stesso fascino personale e politico, quello che lo ha visto rompere con la DC, diventare sindaco di Palermo, attraversare le rivolte civili delle "primavere" della città fino a essere leggenda.
Adesso che il nostro si riaffaccia sulla scena, con il proposito di far parte di una nuova grande rete e di entrare nei fuochi della stessa possibile Terza Repubblica, il libro ne costituisce un vero manifesto politico che consente al lettore di rivivere le fasi di una lunga storia e di capire il valore dell'uomo ed il suo stesso coraggio, che lo porta a parlare di sé in una intervista in cui spiega che "ci vuole molto tempo per diventare giovani" (Picasso).
La prima parte, curata da Luciano Mirone, è di grande impegno storico e critico, una documentazione attenta che ripercorre gli anni novanta, le critiche e i meriti, in una città sempre martoriata, coi suoi delitti eccellenti e con i "progetti eversivi" che li accompagnavano. Così il passaggio al movimento La Rete costituisce la chiave innovativa di lettura dell'intero processo.
Di sicuro il volume consente al lettore di capire, rivivere, ripensare le ragioni, condividere, entrare a sua volta in una mischia che non è ancora affatto conclusa.
(Attilio Mangano)
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