Trama: Il crocifisso e l'Islam è un tentativo di dialogo tra la religione cristiana e quella musulmana, partendo dal simbolo della croce. Da un lato, si presenta l'origine dell'immagine del crocifisso nella cultura cristiana, il suo occultamento nei primi secoli, il suo rifiuto da parte degli iconoclasti e la sua ricomparsa nel periodo carolingio. Dall'altro lato, si espone la nascita della religione islamica, evidenziano le cause che hanno portato i musulmani all'avversione nei confronti di ogni raffigurazione di persone o cose realmente esistenti. Un dialogo tra due religioni, quello proposto nel libro, che si traduce anche in un aiuto per quanti vogliano conoscere gli insegnamenti fondamentali dell'Islam e un invito ai musulmani a tollerare quanto proviene da religioni e culture diverse. Invito, quest'ultimo, rivolto anche a quanti sostengono, a ragione, la laicità dello Stato. Solo chi comprende è meno propenso a condannare. La comprensione è il primo passo verso la tolleranza ed è ciò che attesta il raggiungimento di un certo grado di civiltà.
Commento:
Cultura araba e cultura occidentale si sono sempre scontrate nei secoli, ma sono anche molti i punti di contatto e i legami che intercorrono tra esse. Questo breve ma esaustivo saggio ha il merito di renderci più chiari alcuni aspetti della religione cristiana e di quella islamica, risalendo alle origini di quelle che sono diventate, col passare del tempo, differenze apparentemente insormontabili.
In realtà, come scrive Paolo Quaglia, l'oscurità e l'incomprensione sovente derivano dalla scarsa conoscenza, che non è una colpa, ma è dovuta al fatto di appartenere ad una tradizione diversa.
L'autore prende spunto da una poco conosciuta immagine del Cristo in croce, quella del pittore Matthias Grunewald, per ripercorrere la storia della crocifissione nei secoli attraverso gli occhi non solo cristiani, ma anche dei fedeli all'Islam; per questi ultimi, la crocifissione era la pena da infliggere agli eretici e ritengono quindi impossibile che fosse stata riservata ad uno dei maggiori profeti di Allah.
Un testo ricco di riferimenti filosofici e storici, che può contare anche su una vasta bibliografia ma che non sempre è agevole da leggere; proprio la mole di informazioni e di richiami alla storia delle religioni fa si, infatti, che solo un addetto ai lavori possa metabolizzare tutto senza difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la sezione dedicata alle sette e alle correnti teologiche nell'Islam.
E' comunque una lettura consigliata a tutti, perché aiuta a comprendere come anche le cose che ci sembrano totalmente diverse sono, spesso, differenti aspetti di un'unica verità e la comprensione rappresenta il primo passo verso la tolleranza ed il rispetto di quei simboli che, per alcuni, rappresentano un valore e offrono una dimensione verticale su un piano orizzontale di presenze insignificanti.
(Raffaella Galluzzi)
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