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Genere: Erotismo/Amore

Trama:
Un uomo e una donna. Lui torna all'improvviso, lei si lascia avvolgere da una vertigine senza avvenire ed emergere, stordita, dalla mancanza che l'aveva paralizzata, dall'assedio del suo silenzio. Sa che l'aspetta solo la catastrofe più bella, loro, insieme. C'è una grandezza nelle catastrofi, e viene narrata in un intreccio carico di suspense. Una storia claustrofobica, erotica, estrema. I gesti del desiderio, della disperazione, del dolore e del piacere assumono una gravità inaudita, carica di urgenza. Un romanzo che non si può smettere.

Commento:
Torna in libreria Francesca Mazzucato e lo fa, come sempre, con un romanzo di tale intensità da stordire. L'autrice non si pone limiti nel raccontare, né se ne pongono i suoi protagonisti nel vivere quella storia che, più che una storia d'amore, sembra una storia al massacro. Eccessivo da ogni punto di vista, per i sentimenti descritti, per il sesso vissuto, per il dolore provato da Francesca e per quel suo essere pronta a dire si a qualunque richiesta, in nome di un amore che - appare chiaro a tutti meno che a lei - esiste solo da parte sua.
In realtà, lei stessa se ne accorge di tanto in tanto quando, nella follia che la spinge a cercare un uomo che la distrugge fisicamente ma soprattutto moralmente, appaiono brevi sprazzi di lucidità. In quei momenti si rende conto che desiderava così tanto trascorrere nuovamente del tempo insieme a lui, da aggrapparsi per questo motivo a "...brandelli di tenerezza che ho visto solo io, ancora succube, ancora leggermente smarrita, colta di sorpresa, questo "improvviso", eh, lo vogliamo l'improvvisso che a volte ha il viso dell'uomo nero, ha il volto cattivo, la voce che spaventa, di chi porta in cantina e chiude a chiave...". Grazie ad uno di questi sprazzi, la donna trova il coraggio di andar via interrompendo il gioco al massacro con un uomo che ama solo se stesso, perché nonostante l'amore folle e patologico verso Andrea, Francesca sente "che si sbriciola qualcosa, sovrappongo i ricordi che avevo ma combaciano storti e quel piccolo, fragilissimo noi che forse c'era, adesso di sicuro non c'è più". Il sentimento però è troppo forte, impossibile forse arrivare ad un addio definitivo...
Con questo nuovo libro, la Mazzucato mostra due persone mosse da motivazioni opposte: l'amore per lei, il sesso per lui. Tutto l'intreccio si srotola su questa divergenza di visioni ed ecco allora che Il corpo infranto diventa un romanzo d'amore per Francesca, pronta ad annullarsi per l'uomo che ama, ma anche un romanzo semplicemente erotico per Andrea, per il quale il sentimento "...si deve gestire, e poi se non c'è è meglio...".
Una storia apparentemente a sé, del tutto distinta dai precedenti libri dell'autrice eppure, se si mettono da parte per un attimo i nomi dei protagonisti e si tiene conto solo dei sentimenti narrati, ci si accorge subito che Lo svizzero come La romanza di Zurigo o anche Piccole varianti per la fine di un amore, hanno un filo che li lega saldamente, quello di una storia che procede ad intermittenza, regalando solo tanto dolore; un amore unilaterale in cui uno dà tutto e l'altro tutto prende (e pretende), senza dare nulla in cambio.
Fuori dalla normalità di una vita che scorre entro i soliti binari (sempre presenti nelle storie della Mazzucato), Il corpo infranto è un romanzo adatto solo a coloro che sono capaci di ascoltare senza giudicare e che, giunti alla parola "Fine", non potranno che sperare di ritrovare la protagonista in una nuova storia, finalmente libera da un presunto amore che è, in realtà, un niente mascherato da gioco crudele.
(Maria Guidi)

Della stessa autrice:
Lo svizzero
Romanza di Zurigo
Lettera d'amore a Bertrand Cantat



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