Trama:
Il Cantastorie ha una mente lucida, una mente d'artista. I suoi delitti sono capolavori di sofferenza, un'estatica trasfigurazione della carne. La morte, per lui, non è che la sublimazione della bellezza. Il Cantastorie uccide e nessuno riesce a fermarlo. Come dice il commissario Boschi, la polizia è sempre un passo più indietro dell'assassino.
I messaggi che vengono ritrovati sulle scene del crimine danno veramente un'indicazione sull'identità della vittima successiva? Servono a qualcosa? Oppure sono solo un'abile beffa del serial killer? Boschi deve scoprirlo, e deve fare in fretta.
Deve riuscirci prima che il Cantastorie uccida di nuovo, prima che l'assassino colpisca lo stesso commissario negli affetti più cari. Forse esiste un solo modo per catturare una simile belva: capire perché il Cantastorie uccide. Ma a volte, cercare la ragione delle cose significa calarsi in un pozzo buio. Un buco nero entro il quale Lorenzo Boschi non vorrebbe mai guardare, per non dover tornare a fissare il male negli occhi.
Commento: Il cantastorie di Enrico Faggioli torna in libreria, nella nuova bella edizione di Parallelo45, per accompagnare il lettore tra le strade di Piacenza, alla ricerca di un efferato serial killer.
L'assassino, così chiamato dai giornali per via dei versi che lascia sul corpo delle vittime, sembra non commettere mai alcun errore, sembra conoscere in anticipo ogni mossa della polizia e sapere come e quando colpire. Ma chi si nasconde dietro quel nome all'apparenza musicale?
Il commissario Boschi viene risucchiato in una caccia all'uomo disperata, perché ogni omicidio appare più crudele del precedente e il killer sembra intenzionato ad avvicinarsi troppo a lui ed ai suoi affetti, precipitandolo in un incubo.
Davvero avvincente il romanzo cui Faggioli è riuscito a dar vita, romanzo che, pur essendo a tratti piuttosto crudo e violento, si snoda con una precisione ed una limpidezza narrativa che cattura, portando il lettore a divorare le pagine una dietro l'altra.
Piacenza, protagonista insieme al commissario di questo romanzo, è delineata perfettamente, nei suoi vicoli, nelle strade più o meno illuminate, nei locali, che emergono dalle parole dell'autore con un realismo che i piacentini apprezzeranno di certo e che consentirà agli altri di "vedere" la città come se la stessero attraversando con i vari personaggi.
Ottima anche la caratterizzazione dei soggetti; Boschi non è il classico supereroe risolvo-tutto-io ma un uomo comune, con le sue pecche, gli scoppi d'ira, gli sbagli commessi e le insicurezze che lo contraddistinguono, rendendolo reale e realistico; colpisce la sua umanità davanti ai corpi senza vita delle vittime, il dolore che prova e il senso di impotenza per non averle salvate. Stessa cosa può dirsi degli altri personaggi - dai colleghi all'enigmista appassionato di Puffi - che sono tratteggiati quanto basta perché risulti chiaro il loro modo di essere, ma senza un'eccessiva puntigliosità che non darebbe nulla più al romanzo e che, anzi, lo appesantirebbe.
Un thriller coinvolgente, ricco di suspense e con un ritmo narrativo elevatissimo, che mantiene alta la tensione dalla prima pagina fino al sorprendente epilogo; seguire l'evolversi delle indagini trasmette a chi legge quella stessa urgenza di andare avanti che provano i poliziotti coinvolti nel caso. Da non perdere.
(Maria Guidi)
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