Trama:
I poeti sono la coscienza repressa della società contemporanea, e a loro è riservata la morte sociale che spetta ai diversi. I decaduti ripercorre, e rappresenta in versi, quest'epoca nichilista e autodistruttiva. E' un libro che cerca nella descrizione senza infingimenti del reale - di una società in declino e senza redenzione - una sacralità disperata, un senso che custodisca il vivere e la vita insieme. E in una civiltà senza sentimenti, il poeta urla la sua presenza.
Commento:
C'è in Aletti la saggezza e la rabbia di un esperto, di chi l'ha vista lunga, di chi conosce i trucchi e i poteri, di chi sa che oggi spesso industria culturale, mass media e poesia si fanno compagnia in un gioco di specchi.
Quando uno "del mestiere" si lancia a sua volta nel mondo della poesia e smette di indossare i panni del critico letterario e dell'editore per dire la sua, si sospetta che sia un gioco delle parti e invece si scopre un filo conduttore, la consapevolezza che "i poeti sono la coscienza repressa della società contemporanea" e loro la diversità è obbligata, è il prezzo da pagare. Cos'altro è la poesia se non malattia
che ignorata
urli la tua presenza
indelebile essenza
di attimi-orfani del tempo.
Ci sarebbe allora molto da discutere, il tema è al tempo stesso suggestivo e provocatorio, una sfida culturale prima ancora che poetica, un duello che ci riguarda tutti da vicino.
(Attilio Mangano)
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