Trama:
"Gabbiani luminosi" è una mescolanza di elementi di fantasia e di riferimenti storici, riguardanti il periodo fascista. E' un viaggio nelle emozioni e nei sentimenti, di un periodo di cui ricordiamo solo la guerra e le vicende politiche. La protagonista è l'anziana Costanza, che decide di raccontare la sua vita alla nipote, per metterla a conoscenza dei segreti di famiglia. Non si tratta delle memorie di una donna qualunque, perché Costanza ha ricevuto, in eredità dalla madre, la capacità di sentire e vedere le anime dei fantasmi. La sua vita è stata irrimediabilmente intrecciata a quella di Benito Mussolini, essendo la madre, Ludovica, amica di Margherita Sarfatti, amante del Duce, e condividendo con lei gioie e delusioni. Il padre di Costanza, Edoardo, era un fervente fascista. Un uomo pieno di misteri, che non disdegnò il crimine e la violenza. Nel romanzo i personaggi si susseguono, parlando in prima persona, come se fossero su un palcoscenico teatrale. Il lettore si sente, così, parte della storia.
Commento: Gabbiani luminosi. Le donne fantasma di Mussolini, un titolo ed un sottotitolo che sembrano quasi non aver nulla che li leghi ma che, leggendo il romanzo, trovano una spiegazione logica e coerente.
La storia che la Aramini ci regala, in un intreccio di fantasia e realtà, di dati storici e conversazioni inventate dall'autrice, è particolarissima e cattura l'attenzione fin dalle prime righe, grazie all'immagine introduttiva: una nipote che descrive, con sincerità estrema ma anche con tenerezza, quella nonna così particolare, così orgogliosa, con una vita difficile ma tutta da raccontare.
Inizia così una lunga conversazione, un susseguirsi di ricordi che passano da una generazione all'altra per far luce sui sentimenti e sulle emozioni provate, quelle emozioni che hanno condizionato esistenze intere, che hanno portato a compiere azioni folli, a volte positive, altre negative... Eh si, perché Gabbiani luminosi, nonostante Mussolini, nonostante gli aspetti storici narrati, nonostante il fascismo che permea le pagine, è soprattutto un libro che analizza i sentimenti e lo fa in un modo originalissimo: dando voce ai fantasmi delle tante donne che, in un modo o nell'altro, sono state legate al duce.
Ecco allora che queste anime inquiete si presentano, una per volta, a raccontare la loro storia, ognuno dal proprio punto di vista, per spiegare - agli altri ed a volte anche a se stessi - cosa è accaduto e perché.
Personaggi reali e inventati si alternano, mescolando storia e creatività, per raccontarsi senza veli. C'è amore nelle pagine narrate (non solo quello di coppia ma anche familiare) ma ci sono anche rabbia, risentimento, odio, rassegnazione... Sono i mille volti delle donne che, di situazione in situazione, cambiano e cercano di ottenere giustizia, o magari comprensione, per quel che hanno fatto.
Tra le tante figure femminili avanzano però anche degli uomini, che spiegano con parole semplici ed immediate come era facile, all'epoca, farsi conquistare dal magnetismo di Mussolini e compiere per lui le azioni più nefaste, convinti di essere nel giusto.
Un romanzo particolare ed intenso, intriso di malinconia perché, anche se spesso accade troppo tardi, prima o poi ci si rende conto di aver idealizzato troppo qualcuno, di non aver voluto vedere cose che agli altri apparivano lampanti (come fecero Costanza e Ida, seppur in modo diverso) e di essersi allontanati dalla realtà, sprecando, in qualche modo, l'intera vita.
Da leggere.
(Maria Guidi)
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