Trama:
Da sempre Rose, nell'attimo prima della sera, nell'ora in cui il cielo si tinge di viola e arancione, volge lo sguardo in alto a cercare la prima stella del crepuscolo. Quella stella, anche adesso che la sua memoria sta svanendo, le permette di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, agli anni Quaranta, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Un passato che nessuno conosce. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E mantenere una lontana promessa.
Affida il compito alla giovane Hope, la sua unica nipote. Hope non ha nulla in mano, se non un elenco di nomi, e una ricetta passatale dalla nonna, quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod. Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso. Una rivelazione. Rose le confessa le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: l'Olocausto lo conosceva solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Ma ora deve partire per Parigi. Perché è tra quei vicoli, tra Places de Vosges, la sinagoga e la moschea, che la nonna si era scambiata una promessa e una speranza. Una promessa che avrà vita finché ci saranno le stelle nel cielo...
Commento:
La Harmel sceglie un tema terribile e doloroso, quello dell'Olocausto, per raccontare una splendida storia, in un romanzo denso di significati in cui i sentimenti prevalgono su tutto il resto.
L'autrice non ci regala però solo e semplicemente una storia d'amore, ma qualcosa di molto diverso e coinvolgente. Finché le stelle saranno in cielo è, infatti, quasi una saga familiare che coinvolge nonna Rose, sua figlia e sua nipote Hope; sarà quest'ultima che - in un momento già difficile della sua vita - si ritroverà a scoprire aspetti sconvolgenti del passato della sua famiglia, che rimetteranno in discussione la sua intera esistenza.
Attraverso le loro voci, i ricordi, le lettere, mentre i tasselli di un antico mosaico vanno ricomponendosi, l'intera vicenda riassumerà contorni precisi, nascosti fino a quel momento tra le pieghe del tempo.
Uno degli aspetti maggiormente interessanti dell'intera narrazione è rappresentato dalle scene in cui si sottolinea l'aiuto fornito dalla comunità musulmana agli ebrei, tema che la Harmel usa per ricordarci che certe presunte differenze - religiose, razziali o di qualsiasi altra natura siano - non hanno motivo di esistere. Notevole appare poi l'accostamento della malattia di Rose - che per colpa dell'Alzheimer sta perdendo la memoria - con la perdita di memoria storica in cui si rischia di incorrere quando nessuno più racconta ciò che è accaduto: chi si ricorderà delle persone scomparse, di intere famiglie distrutte durante quegli anni, se nessuno parla delle vicende che li hanno coinvolti?
A questi temi così toccanti sono accostati altri argomenti più leggeri e piacevoli: una delicata storia d'amore, tante gustose ricette, bellissime descrizioni di Parigi con i suoi romantici vicoli e tanto altro.
La trama è scorrevole ed avvincente nonostante la presenza di diverse reiterazioni nelle descrizioni e nei dialoghi, a parte ciò, il romanzo coinvolge e commuove, per il tema trattato e per il tocco gentile con cui l'autrice affronta ogni cosa. Molto bello.
(Maria Guidi)
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